venerdì 27 novembre 2015

Quattro chiacchiere sul Natale

Buon pomeriggio, lettori! Puntuale come un orologio svizzero a cui manca una lancetta, ho cambiato la grafica! So che è insolito sentir parlare di Natale il 27 novembre, ma se mi seguite da un po', sapete quanto io ami questo periodo dell'anno e quanto lo aspetti con ansia. Qui da me, in Puglia, è consuetudine fare l'albero il 22, facciamo anche le pettole, che sono delle "palle di pasta fritta" tipiche della mia città, ma credo si facciano un po' in tutta la Puglia, anche se il termine per indicarle cambia qualche vocale: nel salentino si chiamano pìttule, pèttuli nel brindisino. Curiosi di saperne un po' di più?


LE PETTOLE: TRA STORIA E LEGGENDA

Un'antica leggenda, nata decenni e decenni fa, narra che il giorno di Santa Cecilia,  una donna si alzò come di consueto, per preparare l'impasto per il pane. Mentre l'impasto lievitava sentì un suono di ciaramelle, si affacciò e vide i zampognari che arrivavano. Come ipnotizzata da quella melodia scese per strada e si mise a seguire i zampognari per i vicoli della città.
Quando tornò a casa si accorse che l'impasto era lievitato troppo e non poteva più essere usato per il pane, e che nel frattempo anche i suoi figli si erano svegliati e reclamavano la loro colazione.
Senza lasciarsi prendere dalla disperazione, la donna mise a scaldare dell'olio e cominciò a friggere dei pezzettini di pasta che nell'olio diventavano palline gonfie e dorate che piacquero molto ai suoi figli, che con la loro tipica curiosità le chiesero: "Mà, come si chiaman'? (Mamma, come si chiamano?)"- e lei pensando che somigliavano alla focaccia ( in dialetto detta "pitta") rispose: "pettel'" (ossia piccole focacce).
Non ancora soddisfatti i figli chiesero: "E 'cce sont? (E che sono?)" - e lei vedendo che erano molto soffici rispose: "l' cuscin' du Bambinell" (i guanciali di Gesù Bambino).
Quando finì di friggere tutto l'impasto, scese per strada coi suoi bambini, felici e satolli per offrire le pettole ai zampognari che con la melodia delle loro pastorali avevano reso possibile quel miracolo.




Insomma, per noi pugliesi, il Natale è quanto mai vicino: già ci affrettiamo per iniziare ad impacchettare i regali che andranno sotto l'albero, che abbiamo già fatto da giorni, e che sicuramente non può restare vuoto a lungo. 
Approfitto di questo post informativo anche per aggiornarvi sulla mia assenza: lo studio mi sta uccidendo. Non vorrei sembrare tragica o esagerata, ma è vero. Lo studio si sta portando via ogni secondo del mio tempo, e proprio non riesco a leggere e quindi, di conseguenza, a tenervi aggiornati. Ogni volta, all'arrivo del weekend, sono insolitamente contenta, ma poi mi ricordo che passerò il weekend a studiare, quindi potete ben immaginare come il mio entusiasmo inizi a calare. E dopo aver studiato 50, 60 pagine, leggerne altre, seppur per piacere, non è proprio qualcosa che si ha voglia di fare. Diciamo che confido nelle vacanze e confino nel prossimo weekend per poter dedicare quantomeno qualche ora alla lettura. Attualmente sto leggendo Il cavaliere d'inverno di Paullina Simmons, che però procede abbastanza lentamente, quindi mi sembra di restare ancorata allo stesso punto nonostante il numero delle pagine vada avanti e cresca. Non saprei, perchè la storia mi stava davvero piacendo, eppure credo di essere arrivata ad un punto morto! Vi terrò sicuramente aggiornati. Un bacio a tutti e buon inizio delle feste!

sabato 21 novembre 2015

Some words from.. #14


Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.

"Non curarti di coloro che parlano alle tue spalle. Sono dietro di te per una ragione."

sabato 14 novembre 2015

Some words from.. #13


Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.

"A volte vinci, altre impari."

giovedì 12 novembre 2015

Recensione: The Awakening di Kelley Armstrong


Buon pomeriggio, miei cari lettori! Come state? Io stanca, stanchissima dopo una settimana che mi fa svegliare presto al mattino e mi fa andare a letto tardissimo la sera, per non parlare del tempo per leggere che è ormai praticamente sparito! Nel weekend come al solito sarò comunque costretta a restare a casa a studiare, quindi spero almeno in quell'occasione di trovare almeno mezz'ora da dedicare ai miei tanto amati libri. Oggi vi parlo del seguito di Il richiamo delle ombre!

Titolo: The Awakening - Il risveglio (The Darkest Powers #2)
Autrice: Kelley Armstrong
Editore: Fazi
Pagine: 315
Prezzo: € 12,00

TRAMA:
In "The Summoning - Il richiamo delle ombre", primo capitolo della trilogia "The Darkest Powers", abbiamo lasciato Chloe Saunders in fuga da Lyle House, la clinica dove era stata internata per apparenti disturbi psichiatrici. La verità è però un'altra, ben più oscura e sinistra: Chloe è infatti il risultato di un esperimento genetico che l'ha trasformata in una negromante, un essere in grado di resuscitare i morti e parlare con i fantasmi. Quando era solo una bambina, un team di scienziati, chiamato Gruppo Edison, ha usato lei e altri ragazzi come cavie per creare degli esseri umani con poteri soprannaturali; ne sono nati Simon, uno stregone, Derek, un lupo mannaro dal temperamento irascibile, e Rae, una strega con accessi di collera. Ora i ragazzi sono in pericolo, e gli stessi scienziati che li hanno creati vogliono eliminare ogni loro traccia. Le quattro indomabili creature dovranno unire le forze per riuscire a salvarsi e restare libere. Ma prima di combattere, Chloe dovrà capire se può fidarsi fino in fondo dei suoi compagni.

THE DARKEST POWER:
#1 THE SUMMONING - IL RICHIAMO DELLE OMBRE | 2011
#2 THE AWAKENING - IL RISVEGLIO | 2012
#3 THE RECKONING - LA RESA DEI CONTI | 2013

LA MIA RECENSIONE:

 Dove eravamo rimasti? Chloe Saunders, quindici anni, è in fuga dopo aver scoperto che il Gruppo Edison ha usato lei e i suoi amici per creare degli esperimenti. Mille domande nella mente di noi lettori, scariche di adrenalina mentre veniamo messi sulla strada insieme a Chloe, Tori, Simon e Derek, mentre veniamo catapultati nella loro fuga che con la sua forsa quasi sembra trascinare anche noi.
Quello che succede in questo libro è incredibile: avrei divorato le sue 300 pagine scarse in una serata, se lo studio me ne avesse dato la possibilità. La Armstrong ha una maestria innata nel descrivere situazioni di caos, nel farci vivere ciò che i suoi personaggi vivono. Quando ho chiuso questo libro, la prima cosa a cui sono riuscita a pensare è stato: "Wow, è successo tutto in quanto.. quattro giorni?". E no, non intendo che ci ho messo quattro giorni, intendo dire che il libro, è strutturato secondo quattro giorni, cinque, non di più. E la Armstrong è riuscita a creare un'intero intreccio in un così breve arco di tempo! Potrebbe sembrare assurdo, qualcosa del tipo "accade tutto a loro?" eppure, l'autrice non fa pesare il fatto che, effettivamente, a questi quattro poveracci accada di tutto. 
Ammetto anche che, a libro chiuso, e dopo qualche giorno dalla fine della lettura, sento ancora un po' l'amaro in bocca, senza un motivo preciso. E' un gran bel libro, scritto bene, la storia ha un plot originale di cui non avevo mai letto, eppure sento che a questo volume manchi qualcosa che invece era presente nel primo. La crescita dei personaggi è disarmante, la loro forza come squadra che cresce, la loro coesione e collaborazione. Nonostante tutto, ancora non riesco a farmi piacere del tutto Chloe, che a tratti trovo ancora stupida e infantile, decisamente troppo spaventata per avere tutto il potere che ha. Derek è ancora il mio preferito, e di questo passo, credo che continuerà ad esserlo senza ombra di dubbio. Sto iniziando a rivalutare Tori, che seppur idiota come Chloe, forse ha un po' più di adrenalina che al personaggio principale manca decisamente. 


IL MIO VOTO:

mercoledì 11 novembre 2015

On my Wishlist.. #4


Rubrica aggiornata ogni giovedì, dedicata ai libri in wishlist.

Buon mercoledì, lettori! Come procede la settimana? Fortunatamente, almeno per quanto mi riguarda, è quasi giunta al termine. Mancano pochi giorni al mio tanto amato venerdì, che segna la fine della mia settimana e l'inizio del mio weekend di studio e di lettura. Eh sì, lo studio, purtroppo, ormai è onnipresente nella mia vita, e non so se me ne libererò mai! 
Oggi vi parlo due libri usciti abbastanza recentemente qui da noi, ai quali non posso che sbavare dietro!



Titolo: Bellezza Crudele (Cruel Beauty Universe #1)
Autore: Rosamund Hodge
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 320
Prezzo: €9,90


TRAMA:

Costretta a fidanzarsi con il malvagio governatore del suo Regno, la giovane e determinata Nyx sa che il suo destino è sposarlo, ma per coronare il suo sogno più segreto: ucciderlo e liberare finalmente il popolo dal giogo di quella crudele tirannia. Eppure nel giorno del suo diciassettesimo compleanno – quando la ragazza si trasferisce con lui nel castello sulla cima più alta di tutto il Paese – capisce che nulla è come se l’era aspettato, soprattutto il nuovo marito, incredibilmente affascinante e seducente. Nyx sa che deve salvare la sua gente a tutti i costi, eppure resistere al suo nemico giurato sta diventando sempre più difficile perché lui è ben deciso a conquistare il cuore della sua sposa.
Con il suo romanzo d’esordio, Bellezza crudele, Rosamund Hodge ci regala una favola romantica, che farà sognare le lettrici, e inaugura una nuova saga che vede protagonista la coraggiosa eroina Nyx.




Titolo: Liv Forever, solo l'amore può vincere il destino
Autore: Amy Talkington
Editore: DeAgostini
Pagine: 400
Prezzo: €14,90


TRAMA:

La vita di Liv Bloom è sempre stata un disastro. Un continuo susseguirsi di famiglie affidatarie, delusioni e fallimenti. Ecco perché, quando Liv vince una borsa di studio per Wickham Hall, la più prestigiosa accademia d’arte dello stato, è al settimo cielo. L’arte non è solo la sua più grande passione, ma anche l’unica possibile via di fuga da una vita che detesta. E poco importa che l’atmosfera di Wickham Hall sia a dir poco spettrale, che gli antichi edifici abbiano un aspetto sinistro e che ogni angolo della scuola risuoni di misteri e premonizioni. Liv è troppo felice per farci caso. Tanto più che Malcolm, il ragazzo più bello e talentuoso dell’accademia, sembra essersi disperatamente innamorato di lei. Presto, però, l’idillio si infrange. Perché nemmeno l’amore di Liv e Malcolm può ignorare l’antica maledizione che si nasconde tra i corridoi di Wickham Hall. Una maledizione che porta con sé una lunga scia di sangue. E che ora vuole reclamare la felicità di Liv.


Che ne pensate? Trovate le trame interessanti?

martedì 10 novembre 2015

Recensione: The Summoning di Kelley Armstrong

Buon pomeriggio a tutti, miei cari lettori! Come state? Vi chiedo scusa per la scarsa presenza nella settimana passata, ma purtroppo lo studio chiama e lo scorso weekend non sono riuscita a programmare nulla per voi, per non parlare della settimana che non mi ha lasciato un minuto di respiro. Oggi vi parlo di un libro di cui sono rimasta super contenta e che mi è piaciuto un sacco, Il richiamo delle ombre di Kelley Armstrong! 


Titolo: The Summoning - Il richiamo delle ombre (The Darkest Power #1)
Autore: Kelley Armstrong
Editore: FaziEditore
Pagine: 343
Prezzo: € 10,00
TRAMA:
Chloe Saunders, una teenager come tante. Pochi sogni nel cassetto, ancora nessuna particolare aspirazione, se non quella di diplomarsi con un voto decente, avere molti amici, magari trovare un ragazzo da amare. Sebbene le sue aspettative siano basse nei confronti della vita, mai avrebbe potuto immaginare che nel bagno della scuola, invece di ragazze che si rifanno il trucco, o parlano del giocatore di football che le ha invitate al ballo, le sarebbe apparso il bidello della scuola, il bidello morto. Chloe infatti può vedere i fantasmi, e loro possono vedere lei. La sua vita non sarà mai più la stessa. Molto presto gli spettri sono ovunque, le richiedono attenzione, invocano il suo aiuto. È troppo per lei: la ragazza ha un crollo nervoso, tanto da essere internata in una casa per ragazzi disturbati. Lyle House, "un posto per ritrovare la serenità", reciterebbe una brochure, se ne esistesse una. Purtroppo la realtà si rivela presto meno patinata e tranquilla, quando Chloe conoscerà meglio gli altri pazienti - le due compagne di stanza: la detestabile Tori, una persona sin troppo elettrica, e Rae, che ha un "problemino" col fuoco, l'affascinante Simon e l'ombroso fratello Derek, la cui ostilità nei suoi confronti si stempererà lentamente, sbocciando in un affetto che nessuno dei due avrebbe previsto - la ragazza inizierà a realizzare che c'è qualcosa di sinistro che lega tutti loro, che c'è una vena molto più oscura che si cela nelle fondamenta di Lyle House...

THE DARKEST POWER:
#1 THE SUMMONING - IL RICHIAMO DELLE OMBRE | 2011
#2 THE AWAKENING - IL RISVEGLIO | 2012
#3 THE RECKONING - LA RESA DEI CONTI | 2013


LA MIA RECENSIONE:

Chloe ha quindici anni, e già da bambina, nello scantinato di casa, vedeva ciò che non avrebbe dovuto vedere. Dopo aver traslocato, le sue "visioni", per così dire, sembrano scomparse. Ma, appunto, sembrano. Chloe inizia nuovamente a vedere persone che in realtà non ci sono, senza saperne il motivo, fin quando, a scuola, un bidello con il viso deturpato non le provoca una crisi di nervi, che fa credere alla sua famiglia che ricoverarla a Lyle House, una "casa per ragazzi speciali", sia la cosa migliore per lei.
Quando Chloe si ritrova a Lyle House, conosce anche altri ragazzi che, come lei, avrebbero dovuto rimanerci solo per qualche settimana, ma che in realtà erano lì da molto più tempo. Simon, apparentemente "normale", per così dire; Derek, estremamente introverso, scontroso e spesso saccente; Liz, socievole, ma con un po' troppa rabbia dentro; Tori, con un disturbo bipolare e un carattere decisamente insopportabile e Rae, classificata come piromane. 
Ognuno di questi personaggi, è caratterizzato alla perfezione, seppur decisamente stereotipato. Forse è l'unica pecca che ho trovato leggendo questo romanzo, dato che per il resto è stato eccezionale. L'autrice mi ha tenuta incollata alle pagine, dalla prima all'ultima, tanto che l'ho divorato in pochissimo tempo, e posso dire che anche il secondo romanzo si legge con una facilità disarmante, dato che lo ho in lettura al momento. Nonostante nel libro, oggettivamente, non succeda poi molto, un capitolo tira l'altro, una pagina richiama l'altra e non potevo fare a meno che andare avanti. Leggendo le varie recensioni sul web, mi sono imbattuta in un paio di blogger che contestavano il fatto che l'autrice non abbia spaventato realmente il lettore. Eppure, leggendo questo libro nel silenzio e nella calma della notte, in alcune scene, avevo il cuore a mille, e non per l'emozione o altro, ma per la paura! 
In ogni caso, però, voglio comunque premettere che sono una persona estremamente impressionabile e che a sentir parlare di tutte quelle robe strane, mi sono fatta un po' prendere. Un po' per l'ora, un po' per la storia in sé, un po' per la mia impressionabilità, probabilmente! 
Inutile dirvi che il mio personaggio preferito sia Derek. L'ho trovato meraviglioso, nella sua timidezza, nelle sue paure, nel suo silenzioso grido d'aiuto. E poi, c'è un mistero che aleggia intorno al suo personaggio sino alle ultime trenta pagine circa, e la curiosità che avevo non ha fatto altro che aumentare la mia voglia di saperne di più su di lui e la mia ricerca disperata di segnali dietro ogni suo comportamento. E mai, e dico mai, avrei pensato che il suo segreto fosse proprio quello! Chloe, la nostra protagonista, l'ho trovata spesso smidollata, ma dopotutto, ha solo quindici anni, è cresciuta sommersa dal denaro, seppur senza una figura materna e a quanto sembra, neanche paterna. Quindi, mettendomi nei suoi panni, ho anche potuto immaginare il perché delle sue scelte e dei suoi comportamenti. Anche il personaggio di Liz l'ho trovato simpatico, e mi è piaciuta sicuramente di più di Rae e Tori, che ho odiato dal primo momento per la sua petulanza e il suo essere così idiota allo stesso tempo. 

IL MIO VOTO:

lunedì 9 novembre 2015

Cosa c'è sul mio comodino? #2

Buon pomeriggio a tutti, lettori! Eh sì, ci risiamo: un'altra rubrica chiacchierona che mi farà parlare per almeno una mezz'ora buona da sola, di fronte a questa pagina bianca che prende man mano vita. No, giuro che non vi tratterrò per ore e cercherò di essere il più breve possibile (ma quando mai?). 
Al momento, in lettura, ho solamente due libri. O meglio, due sono i libri che sto leggendo di recente, dato che dei due libri di cui vi avevo parlato la scorsa volta, uno è rimasto al punto in cui l'avevo lasciato. Nonostante tutto, so già quale libro terminerò di questi due e quale no, dato che uno mi ha entusiasmata, e l'altro mi sta decisamente deludendo. 
Il primo libro di cui vi parlo è The Awakening, il risveglio di Kelley Armstrong. Purtroppo in realtà non posso raccontarvi nulla della trama, dato che è il secondo libro nella serie di The Darkest Powers. La serie tratta la storia di Chloe Saunders, quindici anni, che ha come delle visioni: vede i fantasmi, i cosiddetti "uomini neri", solo che nel suo caso sono uomini e donne, bambini e bambine, solitamente mostrati nel momento della loro morte. Non mi dilungo troppo sulla trama, né sul commento del primo libro, dato che domani potrete leggerne la recensione, che sarà sicuramente più dettagliata e in cui spero che possiate capire meglio di cosa tratta la storia. 
Inutile dire che ormai la Armstrong mi ha conquistata, almeno per quanto riguarda questi due libri. Sono a circa cinquanta pagine dalla fine, e sono riuscita a divorarlo nonostante la settimana di fuoco che ho avuto tra riunioni, studio ed impegni vari. Cosa che invece, l'altro libro in lettura, non è riuscito a fare. 
Se devo essere sincera, non ho la più pallida idea del perchè io abbia comprato questo libro. E' il terzo della serie (e non ho letto i primi due), ma ho comunque voluto acquistarlo nonostante avessi controllato su internet quale della serie fosse, e nonostante fosse scritto a caratteri quasi cubitali dietro. Non starò qui a spiegarvi il motivo per cui la mia mente malata abbia deciso di prendere questo libro, dato che, dopotutto, non lo so neanche io. Fatto sta che, facendo altre ricerche su internet, un simpatico appassionato nella recensione di questo libro ha detto che per quanto riguarda la linea temporale, questa storia è precedente a quella raccontata nei primi due libri. 
Quindi, tutta felice di poter leggere qualcosa di simile al Trono di Ghiaccio, di poter leggere di sangue ed assassini, ho iniziato a leggerlo.. per addormentarmi ogni volta. E no, non sto scherzando, ma questo libro su di me fa più effetto di un sonnifero. Ogni sera, nonostante apparentemente non fossi o almeno non mi sentissi stanca, dopo aver letto due o tre pagine al massimo mi sentivo le palpebre pesanti, e dopo averle sbattute qualche volta per cercare di continuare a leggere, la mia mente mi abbandonava e cedeva al sonno e forse alla noia. Ho letto una centocinquantina di pagine, e sinceramente le ho trovate anche abbastanza noiose. Altair, il protagonista, fa uno sbaglio nei primi capitoli, e per rimediare deve uccidere dieci persone, che vengono fatte fuori nei dieci capitoli successivi, dato che Altair è speciale, è nato per uccidere, è perfetto e non sbaglia mai veramente. Insomma, questo libro è un sonnifero e lo consiglio a chi soffre d'insonnia. 

sabato 7 novembre 2015

Some words from.. #12


Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.

"La lotta che stai affrontando oggi, sta sviluppando la forza di cui avrai bisogno domani."

sabato 31 ottobre 2015

Some words from.. #11


Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.


"Gli stadi del successo:
0% non ci riuscirò;
10% non posso;
20% non so come;
30% vorrei poterci riuscire;
40% voglio riuscirci;
50% penso che potrei riuscirci;
60% potrei riuscirci;
70% penso di poterci riuscire;
80% posso riuscirci;
90% ce la sto facendo;
100% CE L'HO FATTA."

giovedì 29 ottobre 2015

Recensione: Il trono di spade di George R. R. Martin

Buon pomeriggio a tutti, miei cari lettori! Come procede la settimana? Anche questa è quasi giunta al termine, Halloween è alle porte, e con lui anche novembre. A dirla tutta, aspetto con ansia il 22 novembre, giorno in cui, qui da me, si da inizio alla preparazione dell'albero di Natale, e si iniziano a preparare tutti i dolci natalizi tradizionali. Adoro il Natale e non posso fare a meno che esserne entusiasta! Sono entusiasta anche di uno degli ultimi libri che ho letto, Il trono di spade, primo capitolo della serie Cronache del ghiaccio e del fuoco scritte da George R. R. Martin!

Titolo: Il trono di spade (Cronache del ghiaccio e del fuoco #1)
Autore: George R. R. Martin
Editore: Mondadori
Pagine: 443
Prezzo: €10,00

TRAMA:

In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendolo all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita o il sonno a chi ha la mala di incontrarli?






LA MIA RECENSIONE:

Il trono di spade è una delle serie più chiacchierate, sia per quanto riguarda il lato letterario della serie stessa, che per quello televisivo. La famosa regina di draghi, Jon Snow, lord Stark sono personaggi acclamati da moltissimi, e solitamente funziona un po' come un'arma a doppio taglio. Compri un libro con mille buone intenzioni, ti aspetti di tornare a casa e divorarlo, ma più la tua umile dimora si avvicina, più le tue aspettative su quel libro crescono e la voglia di leggerlo subito diminuisce. 
O meglio, così è successo a me: l'ho preso un anno fa, e ho aspettato così tanto per leggerlo proprio per paura di rimanere delusa. Quando l'ho iniziato, ho dovuto metterlo giù per svariati motivi, ma una volta ripreso, non sono riuscita a togliergli gli occhi di dosso, ed ora cerco disperatamente un modo per avere il secondo volume tra le mie mani. 
Ci troviamo in un mondo in cui gli inverni e le estati possono durare intere generazioni, un mondo in cui sul trono di spade siede Robert Baratheon, amico di lord Stark, a capo di Grande Inverno, una delle fazioni, per così dire, in cui è diviso l'impero. E questo è tutto ciò di cui avete bisogno per iniziare a leggere questo libro, che più che un libro si presenta come un'avventura. Massiccio, scritto in minuscolo, diviso in almeno sette o otto punti di vista differenti. A dirla tutta, potreste avventurarvici anche non sapendo nulla della storia, proprio come ho fatto io, che come al solito non mi preoccupo neanche di leggere un rigo della trama prima di acquistare libri. 
La scrittura di Martin è paradisiaca: dettagliata, soave, divertente. Forse in determinati punti troppo dettagliata, lo ammetto, e i vari punti di vista possono provocare confusione per chi come me è abituato ad averne al massimo due, ma per chi ha già letto la seconda serie di Percy Jackson, ad esempio, che ha se non erro tre o quattro punti di vista, già leggerlo sarà più semplice. Lo stile di Martin va semplicemente masticato, in modo da apprezzarlo pienamente. Non fermatevi ai primi capitoli, e lasciate che vi trasporti nel suo mondo. 
Leggere questo libro è stato come guardare la serie tv (giusto per informare gli amanti della serie, proprio qualche giorno fa ho guardato il Pilot e credo che diventerà una delle mie serie televisive preferite, anche se sono combattuta: meglio andare avanti con i libri, per evitare spoiler, oppure posso guardare la prima stagione tranquillamente?). Le descrizioni dei vestiti, dei modi di fare, delle taverne, delle battaglie sono fatte così bene che chiudendo gli occhi, si può quasi toccarle. 
I personaggi sono in qualche modo speciali, diversi dal solito. I miei preferiti sono Jon Snow e Tyrion Lannister, ma anche Daenerys credo si farà strada nel mio cuore, dato che riesco già a sentire il seme di una donna e di una guerriera forti crescere dentro di lei. Ammetto però di aver odiato Catelyn, moglie di lord Stark, con tutto il mio cuore, o quasi, quando era nei paraggi di Jon, e ammetto di aver odiato Cersei, ma credo che tutto il mondo lo faccia, per cui non riesco a sentirmi in colpa per averle augurato le peggio cose.
Insomma, George, ti sei fatto una nuova lettrice, e per favore, non deludermi e non uccidere tutti i miei personaggi preferiti. Alla fine, spero che almeno uno resti vivo, dato che so quanto ti piace far fuori la gente.


IL MIO VOTO:


mercoledì 28 ottobre 2015

Shadowhunters Sneak Peak chit chat

Buon pomeriggio a tutti, miei cari lettori! Come state? Il freddo sta iniziando ad arrivare anche da voi? Qui da me, è decisamente arrivato, quanto meno per me, che sono una freddolosa cronica e che sono già in maglione da almeno due settimane. Purtroppo il freddo è uno dei miei più grandi nemici, e mi fa andare in giro conciata come l'omino della Michelin. 
Oggi voglio parlarvi dello Sneak Peak della nuova serie televisiva dedicata a Shadowhunters, in onda probabilmente nei primi mesi di questo 2016. La notizia di una nuova serie TV dedicata a Shadowhunters si era diffusa già l'inverno scorso, e quando sono stati annunciati gli attori che avrebbero interpretato Clary, Jace, Isabelle, Magnus eccetera, vi avevo già espresso il mio disappunto. Sarà anche tradizionalista, ma il vecchio cast lo trovavo sicuramente migliore di questo, sia per quanto riguarda la recitazione, che per quanto riguarda la somiglianza con i personaggi. Tanto per farvene una, la gif che vedete qui sopra ritrae il nostro nuovo Simon, mentre quella in basso, il gran buon vecchio Simon, interpretato da Robert Sheehan. Okay che quasi tutto il cast del film ha ormai intrapreso la propria carriera, ma Robert era il perfetto Simon. Impacciato, imbranato, simpatico e divertente: nulla da togliere al nuovo, ma per me è un no. Comunque continuerò a mettere immagini nuove a sinistra e immagini vecchie a destra, per dimostrarvi che non sono pazza e per farvi capire il mio punto di vista. 
Altro personaggio che proprio non sopporto? Clary. Io adoro Clary, amo il suo personaggio, la sua forza, il suo coraggio, e l'hanno fatta interpretare da una delle attrici più petulanti che io abbia mai visto. Avrà anche delle buone doti recitative (che ancora non ho notato, né in The Maze Runner né in entrambi gli sneak peak o nel trailer), ma proprio non riesco a mandarla giù. Cara Cassie, okay che volevi trovare qualcuno di poco famoso per "lanciarlo", ma avrei apprezzato di più la tua domestica, tanto la tinta rossa possiamo farla tutti. E se Clary non mi piace, non oso pronunciarmi maggiormente su Isabelle. Il personaggio di Isabelle non è mai stato tra i miei preferiti, la trovo spesso scontrosa e antipatica, ma comunque avevo imparato ad apprezzarla nei libri, e nel film ho avuto ben poco modo di vederla, non essendo comunque il personaggio principale.
Adesso mi ritrovo invece con un'altra attrice a mio parere inesperta come Clary (perdonatemi, ma non ricordo i nomi di entrambe). Ho nominato solamente tre personaggi, e sto ancora piangendo per Robert Sheehan e la mia adorata Lily Collins (vecchia Clary) che a mio parere è una delle attrici emergenti più valide ad oggi. 
Purtroppo però la lista di delusioni è solamente iniziata: Magnus. Magnus, famoso per i suoi occhi da gatto, il suo segno di riconoscimento, interpretato magicamente da Godfrey Gao nel film, me l'hanno "scoreanizzato". Gli hanno tolto gli occhi da gatto naturali e li hanno sostituiti con un po' d'eyeliner. Insomma, come hanno potuto? Vi basta guardare l'immagine in basso a destra per comprendere un po' del mio dolore: Godfrey era perfetto. Era il Magnus di cui la Clare ha scritto, e il Magnus che ho sempre immaginato. 
Proseguendo la lunga sfilza di delusioni, abbiamo anche quella per Luke. Non sono razzista. Non ho nulla contro le persone di colore, ho delle amiche brasiliane e parenti africani: non c'è nulla di diverso nel colore della pelle, ma non accetto questo Luke. Avrei potuto accettarlo se il Luke del libro fosse stato di colore, ma non l'accetto proprio per l'ipocrisia che c'è dietro a questa polemica. Durante i casting, tutti gli attori scelti erano bianchi, per cui Cassandra ha scelto un attore di colore per interpretare Luke, in modo da affermare che non ha nulla contro la diversità. Prima cosa che mi fa imbestialire: non avete nulla contro la diversità, ma scegliete un attore di colore (rendendolo diverso, perché scelto solamente per il colore della sua pelle) solo per dimostrarlo. E poi, comunque, nel tuo libro tutti i personaggi sono bianchi. Perché fare queste scelte solo per ampliare il pubblico a disposizione, che comunque guarderebbe lo show, senza distinzioni fra bianchi/gialli/rossi create da voi stessi?
Nonostante tutto, però, questo cast ha due elementi positivi: Jace e Alec. Sono ancora combattuta per Jace, lo ammetto, perché credo ancora che Jamie Campbell-Bower sia il perfetto Jace, credo ancora che il personaggio sia stato creato su di lui, ma Dominic Sherwood è un buon candidato, e fin quando non vedrò di più, non mi esprimerò troppo sulla somiglianza, che comunque c'è. Ho già visto il modo che ha di recitare, la particolarità che lo caratterizza, e sono davvero curiosa di vedere di più, anche se ho ancora il cuore infranto, dato che amavo Jamie e che speravo che almeno lui avrebbe potuto tornare. La vera e propria rivelazione di questo cast è stato Matthew Daddario. Per almeno un anno e mezzo, dopo aver visto il film, mi sono rifiutata di credere che quello fosse l'Alec che mi ero immaginata. Lo vedevo troppo basso, leggermente tozzo, troppo rude e troppo corrucciato per essere l'Alec che adoravo. 
Quando ho visto Matthew ho esultato: eccolo. Eccolo l'Alec che vedevo mentre leggevo i libri! Fisicamente è decisamente lui, ma ancora sono incerta sulle sue qualità recitative: vedrò e saprò dirvi con i primi episodi, dato che non l'ho ancora mai visto recitare, se non in questo sneak peak. 
Dopo avervi a lungo intrattenuti sui miei pensieri sul cast, ci tenevo a dire che gli effetti di questa serie tv fanno schifo. Ho cercato spesso parole adatte, per non usare termini troppo rudi o sgarbati, per dire qualcosa di non troppo offensivo, ma la verità nuda e cruda è questa: gli effetti speciali sembrano fatti da un bambino. Eppure mi chiedo, com'è possibile che Merlin (uscito nel 2008) avesse degli effetti speciali ben fatti? Com'è possibile che la terza stagione di Teen Wolf (uscita l'inverno del 2014; recentemente, ma comunque precedente a questa) abbia degli effetti ben fatti? Per non parlare delle stagioni di The Vampire Diaries in cui sono presenti Katherine ed Elena nella stessa stanza contemporaneamente o anche Once Upon a Time, che è quasi completamente realizzato con gli schermi verdi. Questi esempi solo per dimostrarvi che di effetti speciali ben fatti ce ne sono tantissimi, e anche fatti discretamente bene, come quelli della seconda stagione di Teen Wolf, che era chiaro fossero effetti speciali o creature finte, ma non così evidente.
Insomma, non promette magnificamente, a mio parere, ma sicuramente non mancherò di guardarla: dopotutto, è di Shadowhunters che stiamo parlando. 

lunedì 26 ottobre 2015

Recensione: The Arch of Avooblis di Charles Streams

Buonasera ragazzi! Come state? Vi scrivo al volo prima di scappare via, e spero che abbiate iniziato la settimana al meglio. Oggi vi parlo di un libro scoperto su BookBub, sito che da quando ho scoperto non riesco a smettere di visitare, insistentemente, ogni giorno!

18601107Titolo: The Arch of Avooblis (The adventurers' academy #1)
Autore: Charles Streamy
Editore: Central Orb Publishing
Pagine: 288
Prezzo: €11,43

TRAMA:

Può un ladro diventare un eroe?
Dagdron è stato cresciuto come un ladro, il suo pugnale come unico compagno e il borseggio il suo passatempo preferito. Ma quando suo padre lo costringe a frequentare l'Adventurers' Academy, dove guerrieri, ladri e maghi imparano a svolgere missioni per diventare eroi, Dagdron deve affrontare una vita completamente nuova.
Quando viene accusato di aver rubato l'Arco di Avooblis, lui e il suo onorevole compagno di stanza, Earl, partono per una missione per recuperare il cristallo magico. Lungo la strada devono affrontare il misterioso preside Gwauldron, una maga, principessa e snob e il fatto che il loro coinvolgimento con l'Arco di Avooblis possa costargli la vita.




LA MIA RECENSIONE:

Davvero, Charles? Hai intenzione di lasciarmi così, appesa quando ho un disperato bisogno di sapere?
Nonostante io abbia superato l'età indicata per questo libro, devo ammettere che mi ha colpita. Non solo l'autore ha uno stile scorrevole, facile da capire (dopotutto è un middle grade) e non troppo ricco, ma anche la storia mi è piaciuta. A dispetto di ciò che si dice in giro sul web, non l'ho trovata per niente simile a quella di Harry Potter. E' ormai risaputo che J.K. Rowling ha creato un impero, e che molti altri autori hanno guadagnato dietro alle sue idee, ma non credo che Charles abbia copiato nulla, se non le impostazioni periferiche del mondo.
Ci troviamo in un'accademia che forma "avventurieri", divisi in ladri, guerrieri e maghi. Una volta finiti i tre anni all'accademia, saranno inviati nei vari villaggi per svolgere delle missioni. Questo è il mondo di cui parliamo, e se il fatto che ci sia una scuola di mezzo con dei maghi fa necessariamente pensare ad Harry Potter, credo che siate leggermente fuoristrada. 
A differenza del libro della Black e della Clare, che mi ha ricordato Harry Potter costantemente, mentre leggevo questo non mi ci sono fermata a pensare neanche un secondo, se non quando ho letto le recensioni sul web.
Dagdron, il nostro protagonista, viene mandato da suo padre in quest'accademia, viene accusato dal preside di aver rubato l'arco di Avooblis, e viene mandato in missione con il suo amico e compagno di stanza Earl, per recuperarlo. 
Dagdron è un ladro, e in quanto ladro è silenzioso, scaltro, furbo e intelligente. Il suo compagno, Earl, invece, mi ricorda un po' me stessa: preparato, imbranato, chiacchierone e con tanta voglia di avventurarsi nel mondo esterno. 
Altri personaggi si uniranno nella loro "crociata", nuovi misteri si aggiungeranno a quelli già svelati e non, e sempre più domande aleggeranno nell'aria. 
La fine di questo libro è una di quelle che ti fanno venir voglia di ingozzare l'autore con le pagine del suo stesso libro. E' una di quelle che ti fa venir voglia di imprecare, perché ovviamente non hai il secondo libro tra le mani ma hai una voglia matta di leggerlo. 
Non premo sulla quinta stellina solamente per il fatto che ho quasi diciotto anni, e che sono sicura che qualche anno fa avrei apprezzato ancora di più questo libro. 
La verità è che si, anche un ladro può essere un eroe.








IL MIO VOTO:

sabato 24 ottobre 2015

Some words from.. #10



Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.


"La normalità è una strada pavimentata: è facile camminarci, ma non ci crescono fiori."

venerdì 23 ottobre 2015

Recensione: Maze Runner - La fuga

Buon pomeriggio, lettori! Come state? Oggi vi parlo di un film che mi ha entusiasmata, e che aspettavo da più di un anno di vedere. Finalmente, dopo secoli, abbiamo il secondo capitolo della serie di The Maze Runner, La fuga. Inutile dirvi che l'ho adorato, tanto da andare a vederlo non una, ma due volte!




Titolo: Maze Runner - La fuga
Regia: Wes Ball
Genere: azione, fantascienza, thriller, avventura
Durata: 132 minuti
Anno: 2015

CAST:

Dylan O'Brien as Thomas
Thomas Brodie-Sangster as Newt
Ki Hong Lee as Minho
Kaya Scodelario as Teresa
Jacob Lofland as Eris
Rosa Salazar as Brenda
Giancarlo Esposito as Jorge






LA MIA RECENSIONE: 

Lo scorso anno, di questo periodo, ricordo di avervi parlato super entusiasta di Dracula Untold, film rivelazione dell'anno, almeno per me. Quest'anno, nello stesso periodo, vi parlo di The Maze Runner, La fuga, che è sicuramente uno dei film più belli visti quest'anno.
Sono sicura che quando arriverà The Mockingjay parte 2 gli farà tranquillamente concorrenza, ma ad oggi, è il film migliore dell'anno. Forse sono di parte, e lo premetto come faccio sempre per questo genere di recensioni: Dylan O'Brien, attore protagonista, da ben due anni a questa parte è il mio attore preferito. 
Il problema con questo film è che anche a voler prendere esclusivamente la parte recitativa e criticarla, l'unica critica movibile è quella che gli attori hanno fatto tutti il loro dovere, interpretando i personaggi al meglio e dimostrando di essere tutti validi. Nessuno ha fatto meno del dovuto, nessuno ha reso il proprio personaggio meno credibile. 
Ci troviamo nella Zona Bruciata, dopo il salvataggio da parte di quegli uomini dei radurai sopravvissuti al labirinto. Ci troviamo in una sorta di base, quasi come il distretto 13 di Hunger Games, se avete presente il modo in cui è stato strutturato in The MockingJay.
Il film è sicuramente infedele al libro, per diversi punti, proprio come il primo. Shame on Wes Ball e il suo sceneggiatore, come si era già capito dalla prima rappresentazione, i film continuano a non seguire precisamente la trama del libro, eppure, va comunque bene così, dato che a mio parere, è il primo caso in cui libro e film si eguagliano: entrambi avvincenti, avventurosi e misteriosi. Ci troviamo nuovamente in bilico, tra la fiducia e la sfiducia, tra la voglia di credere a quegli uomini e la voglia di scappare, tra il sapere e il non sapere. Per ogni risposta data ci sono altre tre domande nuove, eppure non è come guardare un episodio di Pretty Little Liars: quando guardo questo film, so che i tasselli andranno tutti al loro posto e che alla fine tutto sarà chiaro. 
Per me il problema non persiste, avendo già letto i libri e sapendo come si concluderà questa trilogia (terribilmente, come solo Dashner sa fare). 
Inutile parlarvi degli effetti speciali: fatti meravigliosamente. Gli spaccati sembravano veri, i palazzi completamente distrutti, il ponte, il deserto, era tutto calcolato alla perfezione. Altro che gli effetti del nuovo sneak peak di Shadowhunters, che mi fanno venir voglia di mettermi le mani nei capelli, ma ve ne parlerò, quindi non mi dilungo oltre. Ho cercato di mettervi al lato alcune gif trovate in giro, solo per permettervi di vedere che non scherzo quando dico che gli attori (okay, Dylan in particolare) sono validi e bravissimi. E poi, ho iniziato a piangere durante la prima mezz'ora. E quando sono andata a rivederlo (posso spiegare, lo giuro! Sono andata a vedere la prima, e poi sabato con altre amiche abbiamo deciso di andare al cinema, e quindi..) ho comunque pianto, nella stessa scena. Insomma, questo film merita, merita, merita e se possibile, è mille volte migliore del primo. 
E adesso, sono già in fibrillazione per il terzo film, che uscirà tra un anno, e che sono sicura avrà ancora più azione, avventura e soprattutto disperazione. Se Teresa e Brenda e la loro petulanza non fossero già abbastanza da sopportare, chi ha letto La rivelazione sa di cosa sto parlando e sa che soffrirà, se si atterranno al libro. Cosa che, sinceramente, per la prima volta da quando ho iniziato a guardare le trasposizioni cinematografiche dei libri che ho letto, spero non faranno.