mercoledì 12 agosto 2015

Recensione: Countdown - Conto alla rovescia di Michelle Rowen

Buonasera a tutti, miei carissimi lettori! Come state? Oggi vi parlo di Countdown, libro di cui vi avevo accennato qualche giorno fa parlandovi dei risultati della BookTube-A-Thon. Quindi, non perdiamo altro tempo!

Titolo: Countdown - Conto alla rovescia
Autore: Michelle Rowen
Editore: Harlequin Mondadori (e-lit)
Pagine: 230
Prezzo: €6,99

TRAMA:

Kira Jordan è sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia e a mesi trascorsi per strada in una città devastata dalla Grande Epidemia. Se l'è cavata solo perché impara in fretta e forse anche grazie alle sue limitate abilità Psi, ed è convinta di poter affrontare qualunque cosa... finché non si sveglia in una stanza vuota, ammanettata, insieme a Rogan Ellis. E scopre che sono entrambi concorrenti di Countdown, un sanguinoso reality show illegale dal quale si esce solo se si vince. La sua unica possibilità di superare tutti i livelli di quel gioco perverso è affidarsi all'istinto e mettere la propria vita nelle mani di quel ragazzo cupo e bellissimo. Anche se forse è un assassino.


LA MIA RECENSIONE:

Dopo diversi libri letti, e diverse strategie di rating adottate, mi rendo conto che in realtà, sapere se un libro mi è piaciuto o meno, è davvero molto semplice. Mi basta pensare a ciò che ricordo del libro stesso, indipendentemente dal tempo passato dalla prima volta che l'ho letto: se ricordo ancora più passaggi, è stato un buon libro. E cosa dire allora di Countdown, che ho finito questo pomeriggio, e del quale non ricordo assolutamente un tubo se non la trama a grandi linee e ciò che non mi è piaciuto? Ma analizziamo il tutto con calma. (Potrebbero esserci degli spoiler, ma non potevo trattenermi.)
Ci troviamo in una sorta di era post-apocalittica, un'era in cui il sessanta per cento della popolazione è stato ucciso dall'Epidemia, e in cui tutti si affrettano per comprare un biglietto per Colonia, una città protetta da tutto e tutti. I nostri due protagonisti sono Kira, la cui famiglia è stata misteriosamente uccisa una notte durante un blackout, e Rogan, un pluriomicida condannato all'ergastolo senza sconti di pena per buona condotta.
Ve lo concedo: la trama è accattivante. Tremendamente accattivante. A chi non piacerebbe un libro del genere? I nostri protagonisti si ritrovano all'interno di Countdown, una sorta di reality show al quale non hanno mai accettato di partecipare, o almeno, Kira non l'ha mai fatto. E già qui, inizia l'assurdo di questo libro.

Lo so, so cosa state pensando: "Leggi i fantasy, leggi i distopici, e ti scandalizzi per due persone mandate contro la propria volontà in un gioco?". No, non è quello a scandalizzarmi, bensì il fatto che molte delle cose accadute in questo libro sono in un contesto "normale", quotidiano, ma sono al limite dell'assurdo e spesso del ridicolo. Tralasciando il fatto che entrambi i personaggi mi siano sembrati petulanti e stupidi, entrambi sono trementamente finti. Finti tosti, finti testardi, finti innamorati. Perché il loro amore è nato in tre giorni di trasmissione, e perdonatemi, ma non credo nell'amore così immediato, soprattutto dopo l'odio del primo giorno e mezzo. 
Nonostante tutto, nonostante lo stile di scrittura non sia tanto male (anche se potremmo discuterne per ore), la storia stava procedendo in maniera abbastanza veloce, i personaggi riuscivano a superare questi maledetti livelli e tutto procedeva per il verso giusto. Ovviamente, inutile dirvelo: superavano i livelli allo scoccare del coutdown. Perché sì, ogni livello ha un tempo limite, e sia Rogan che Kira riescono a farsi venire delle idee geniali esattamente mentre il tempo era a "10..9..8..". Okay, okay. Serve a creare la suspance, giusto? Posso capirlo la prima volta, e forse anche la seconda. Ma alla terza già è una rottura, e alla quarta mi fa dubitare dell'intelligenza dei personaggi stessi. 

La vera parte ridicola, arriva quando inizia la parte Endgame. Perché, signore e signori, si viene a scoprire che il padre di Rogan, creatore del gioco, colui che ha mandato suo figlio a morire in quel programma, è in realtà posseduto da un virus (a settembre, al cinema, uscirà un film a riguardo) perché si è impiantato un microchip nel cervello. Michelle, ma a che pensavi quando hai scritto questa parte del libro? Perchè non farlo terminare con i due che scappano alla Uno splendido disastro, e scrivere un libro di merda un po' meno di merda?
Lo stile di scrittura è poco descrittivo, con molti dialoghi, e mi sarebbe anche potuto piacere, se i personaggi non avessero continuato a scambiarsi frasi inutili, senza senso e scritte solo perché fa figo così.

IL MIO VOTO:


Perché due stelline e non una? Bhe, leggere questo libro è stato tremendamente divertente.

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