lunedì 21 settembre 2015

Recensione: Fangirl di Rainbow Rowell

Buon pomeriggio a tutti! Come state? Finalmente, il fresco sembra essere arrivato. Il tempo stamattina ha portato molta pioggia, e come trascorrere una bella mattinata piovosa, se non con un bel libro? Oggi vi parlo di un libro che ho terminato proprio stamattina: Fangirl di Rainbow Rowell!



Titolo: Fangirl
Autore: Rainbow Rowell
Editore: St. Martin's Press
Pagine: 445
Prezzo: €13,00
Inedito in Italia


TRAMA:


"Cath è una fan di Simon Snow. Ok... tutto il mondo è fan di Simon Snow. Ma per Cath essere una fan è tutta la sua vita - ed è particolarmente brava ad esserlo. Lei e sua sorella gemella, Wren, sono rimaste catturate dalla serie di Simon Snow quando erano solo bambine; è ciò che le ha aiutate a superare l'abbandono della madre.

Leggere. Rileggere. Connettersi ai forum di Simon Snow, leggere fan fiction di Simon Snow, vestirsi come i personaggi per la premiere di ogni film. La sorella di Cath si è ormai allontanata quasi completamente dal fandom, ma Cath non riesce a lasciarselo indietro. Non vuole nemmeno provarci.
Ora che sono all'università, Wren ha comunicato a Cath di non voler dividere la stanza con lei. Cath è da sola, completamente fuori dalla sua comfort zone. Ha una compagna di stanza scontrosa, un affascinante ragazzo che le sta sempre intorno, un professore di scrittura creativa che pensa che le fan fiction siano la fine dell'era moderna, un compagno di classe bellissimo e amante delle parole... E lei non riesce a smettere di pensare a suo padre, che è gentile e fragile e non è mai rimasto davvero solo prima d'ora. La vera domanda per Cath è: può riuscirci? Può farcela senza Wren a tenerla per mano? È pronta a iniziare a vivere la propria vita? Scrivere le proprie storie? E vuole davvero andare avanti, se ciò significa lasciare indietro Simon Snow?"


LA MIA RECENSIONE:



Il problema, quando un libro piace a tutti, è proprio questo: il fatto che piaccia a tutti. Tutti ne parlano bene, tutti ne sono affascinati ed incuriositi, e sempre più gente legge e rimane colpita. E forse, il problema è proprio questo. 
Sapete che faccio solo poche volte, in pochi casi eccezionali, premesse prima di postarvi le mie recensioni, e sapete che solitamente le faccio solo se il libro mi è piaciuto particolarmente, o se è stato una delusione. Purtroppo, per me Fangirl è stato una delusione. Ma andiamo con calma, e fermiamoci sulla trama!
Cath adora Simon Snow, una sorta di Harry Potter ripreso da Rainbow Rowell, ed è una fangirl talmente accanita che scrive fanfiction su di un sito sotto il nome di Magicath. Ha anche una sorella gemella, Wren, che però non è interessata a condividere con lei una stanza al college, così Cath si ritrova a dover convivere con Raegan, una compagna di stanza decisamente scontrosa. Ma è proprio grazie a lei che Cath conoscerà Levi, il tipico ragazzo della porta accanto: bello, simpatico, estremamente dolce e solare.
Quando ho iniziato a leggere il libro, pensavo che Cath fosse un personaggio speciale, che rappresentasse tutta quella parte di mondo che adora vivere nelle storie altrui, che ama leggere, scrivere e guardare, esplorare, andare alla ricerca di qualcosa di nuovo da ammirare. Cath l'ho sempre immaginata proprio come la ragazza nella foto. Purtroppo, però, andando avanti nella lettura, sempre più spesso l'ho trovata senza spina dorsale, senza idee proprie, senza la forza di imporre il proprio pensiero e di farsi valere. L'ho trovata piagnucolosa, scontrosa e decisamente ossessionata dalla scrittura della sua Fanfiction. Scrivere di Simon Snow non è descritto come un piacere, o come un'abitudine, ma come un bisogno, cosa che a mio parere non è, non deve essere e non sarà mai, per nessuna fangirl che abbia un minimo di controllo di sé. Ammetto che anch'io qualche anno fa, amavo scrivere fan fiction. Chi non ne ha mai scritte? Eppure, non è mai diventata un'ossessione, non ha mai passato la linea dell'assurdo. Vi basti pensare che (mentre era con Levi, mentre stavano insieme, più e più volte ha preferito scrivere che stare con lui. Okay, ragazzi, questione di priorità, ma.. davvero?)
(Potrebbe essere uno spoiler, per cui, se avete già letto il libro, o se vi interessa comunque saperlo, potete tranquillamente evidenziare la parte in bianco, e potrete leggere quello che ho scritto.) 
Nonostante l'originalità del personaggio in sè, a tratti l'ho trovata tremendamente stereotipata. Cath è la tipica ragazza che si chiude in se stessa, che non vuole avere nulla a che fare con il mondo, ma che poi piange perché sua sorella è molto più popolare di lei, senza fare nulla (nulla) per cambiare le cose. 
Ogni qual volta che qualcuno la provocava, ogni qual volta che aveva l'occasione di farsi valere, finiva per dare ragione all'altra persona e tenersi tutto ciò che le veniva detto, oppure faceva finta di niente, come se nulla la toccasse, quando era evidente che lo faceva.
In quanto a Levi, non so dire se mi sia piaciuto o meno. L'ho trovato solare, dolcissimo, ma spesso le sue frasi cadevano in un luogo comune. 
Non mi è piaciuto assolutamente il modo dell'autrice di trattare il suo problema: Levi non sa leggere. O meglio, citando il testo, quando Levi legge, gli sembra come se non riuscisse a concentrarsi, come se potesse rileggere lo stesso paragrafo più e più volte senza capirlo realmente, come se le parole gli sfuggissero dagli occhi. Bene, io personalmente studio psicologia, quindi è per questo che appena ho letto la sensazione di Levi davanti alla pagina di un libro, ho subito rizzato le orecchie. Adesso, anche voi, che magari non avete studiato i disturbi dell'apprendimento, avete capito di che si tratta. Quella di Levi è un'evidente dislessia, che l'autrice ci butta lì a caso in modo da chiarire il motivo per cui Levi ha bisogno di qualcuno che legga per lui, ma poi lascia semplicemente cadere l'argomento, come se non fosse un tema estremamente interessante che avrebbe potuto ampliare.
Stessa identica cosa per il rapporto di Cath e Wren con Laura, loro madre. 
Wren, è un altro personaggio super stereotipato, di cui non ho neanche la forza di parlare. Vi dico solo quattro parole: alcolizzata che nega tutto.  Penso che siano abbastanza per darvi una chiara visuale di quello che è il suo personaggio. 
Avrei davvero, davvero voluto che questo libro mi piacesse. Avrei voluto essere talmente felice da acquistarne anche il cartaceo in edizione limitata e da parlarne per giorni. Avrei voluto che mi colpisse e mi scaldasse il cuore, ma non l'ha fatto. Ammetto che forse è stata colpa mia, ammetto di avere avuto aspettative altissime, che non sono mai calate da febbraio, quando sono venuta a conoscenza dell'esistenza di Fangirl. 
Il libro si legge facilmente, lo stile è buono, le parole sono semplici da capire, così come le strutture grammaticali usate. Il punto è che, oltre ai personaggi deboli secondo il mio parere, la storia è praticamente inesistente. Il libro conta la bellezza di 445 pagine, in cui non succede assolutamente niente. Se per voi i due protagonisti che si mettono insieme è una cosa eclatante, allora amerete questo libro. Ma se, come me, volete anche un po' d'azione, un po' di storyline, allora evitate di sprecare il vostro tempo leggendo 445 pagine in cui non succede niente. 
Quando ho iniziato a scrivere questa recensione, mi ero prefissata di non essere troppo cattiva, e di dare 3 stelline allo stile dell'autrice, che seppur leggermente banale, scorre a meraviglia. Continuando a scrivere, però, mi sono resa conto che il mio voto deve essere necessariamente abbassato, e che la delusione è davvero, davvero troppa. Purtroppo, Fangirl non è riuscito a prendermi nella sua rete.

IL MIO VOTO:


E voi? Avete letto Fangirl? Vi è piaciuto?


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