martedì 22 settembre 2015

Recensione: L'A.S.S.O. nella manica

Buon pomeriggio a tutti! Dopo la recensione nettamente negativa di ieri, oggi vi parlo di un film che ho visto proprio ieri pomeriggio, e che invece ho amato. Sto parlando di L'A.S.S.O. nella manica, meglio conosciuto come The Duff!






Titolo: L'A.S.S.O. nella manica
Regia: Ari Sandel
Genere: commedia
Durata: 101 minuti
Anno: 2015

CAST:
Mae Whitman as Bianca Piper
Robbie Amell as Wesley Rush
Bella Thorne as Madison Morgan
Skyler Samuels as Jess Harris
Bianca A. Santos as Casey Cordero








LA MIA RECENSIONE:

La ragione principale per cui ho deciso di vedere questo film senza aver prima letto il libro, è proprio lì, sulla foto promozionale del film: Robbie Amell. Se mi leggete da un po', saprete che ho un amore incondizionato per Arrow, nel quale recita Stephen Amell, cugino di Robbie. L'amore per Stephen mi ha portata a credere che anche Robbie fosse un valido attore, facendomi iniziare a seguire la sua carriera. Una volta stabilita la sua bravura, ed una volta entrato a far parte dei miei attori preferiti, non potevo più aspettare: ho dovuto premere play, anche senza aver letto il libro. 
Ognuno di noi ha un A.S.S.O. Oppure ne conosce uno. Oppure lo è. Un A.S.S.O. è un'Amica Sfigata Strategicamente Oscena. Un A.S.S.O. è la tipica persona di cui le ragazze si servono per mostrare quanto sono più belle, più intelligenti, più magre. Questo film mi ha portata alle lacrime: durante tutti i minuti ho riso fino alle lacrime, ma, una volta finito, mi sono resa conto che c'era altro, dietro quelle lacrime. Insomma, vi è mai successo? Avete mai iniziato a ridere fino alle lacrime, per poi accorgervi che non erano lacrime di felicità? Ho riso per la simpatia dei personaggi, per la sensazione di realtà che mi hanno dato, ma ho anche riflettuto sull'apatia, sul bullismo, sulla mancanza di empatia che ci caratterizza. 
Ho apprezzato il personaggio di Bianca, rivedendomi in lei sotto alcuni punti di vista: a Bianca non manca assolutamente niente. Non ha niente da invidiare alle sue amiche, nulla da invidiare a Madison. Ha solamente le idee confuse su chi è, sul motivo per cui si veste in un determinato modo e sul motivo per cui si comporta nel modo in cui si comporta. 
Ho adorato alla follia anche il personaggio di Wes, che seppur leggermente stereotipato, è riuscito a cambiare il suo modo di essere, mostrando un character development pauroso, che non tutti i personaggi hanno sperimentato.
Passa dall'avere paura di essere giudicato male, al fare tutto ciò che può per essere felice. Passa dalla paura dello stereotipo in sé, alla consapevolezza di sé e di quello che si vuole, di quello che si ama. 
Unica pecca del film, è stata la voglia stupida di inserire Greta Menchi nel doppiaggio. Nulla contro Greta Menchi, nulla contro ciò che fa per vivere, ma io mi chiedo.. perché mettere gente inesperta a doppiare un film che andrà in sala? Un film è una cosa decisamente grande, verrà visto da tante persone, e sicuramente anche i non amanti riescono a capire se un doppiatore è esperto o meno, e io mi sono accorta dell'inesperienza della doppiatrice di Casey. Non sapevo neanche che fosse lei a doppiare, ma sono rimasta davvero delusa da questa scelta, in quanto era palese che la sua voce non fosse adatta (o quanto meno pronta) per essere sul grande schermo.

IL MIO VOTO:





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