sabato 9 luglio 2016

Some words from.. #17



Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.


"Le cose difficili ti portano via un po' di tempo.. le cose impossibili
te ne portano via un po' di più."

sabato 2 luglio 2016

Some words from.. #16



Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.


"Il modo migliore per predire il futuro è crearlo."

domenica 26 giugno 2016

Recensione film: Now You See Me

Buon pomeriggio, sognatori! In questa tranquilla e soleggiata domenica di fine giugno (non ci posso credere che siamo di già quasi a luglio!), vi parlo di un film che mi ha colpita dal primo istante in cui ho visto il trailer. Di che film sto parlando? Di Now You See Me!

Titolo: Now You See Me
Regia: Louis Leterrier
Genere: thriller, commedia
Anno: 2013
Durata: 115 minuti

CAST:

Dave Franco 
Jesse Eisenberg
Mark Ruffalo
Morgan Freeman
Isla Fisher
Woody Harrelson









Ho scoperto questo film per caso, girovagando tra le ultime uscite al cinema, e scoprendo che proprio a giugno è uscito anche un seguito (che vedrò il prima possibile). Questa storia è proprio come quelle che piacciono a me, avvincenti, interessanti, divertenti e anche con un pizzico di romance che va sempre bene e non dispiace mai. La storia tratta di quattro aspiranti maghi, che si ritrovano ad essere i Quattro Cavalieri, che organizzano spettacoli di magia nelle città più disparate: Las Vegas, New Orleans, New York.

Tutti gli spettacoli sono associati ad una rapina, ad un modo per prendere soldi ai più ricchi e distribuirli a chi ne ha di bisogno. Non fatevi influenzare dalla somiglianza con la storia di Robin Hood: è tutt'altro. Tutti i colpi infatti sono infatti all'interno di un grande disegno, ma come dice sempre uno dei protagonisti: più vicino guardi, meno vedrai. 
Mi è piaciuto particolarmente il cast, che migliorerà ulteriormente nel secondo capitolo, dato che vedremo anche Daniel Redcliff, il nostro amato Potter. Ho adorato come al solito Woody Harrelson, che come sempre si è dimostrato un grandissimo attore, capace di interpretare le parti più disparate nel modo migliore possibile. 
Ho davvero apprezzato anche Dave Franco, che avevo già visto in 21st e 22nd Jump Street, ma che non avevo potuto pienamente apprezzare dato il numero ridotto di parti interpretate da lui.
Inoltre, oltre che a tenere alto l'interesse durante tutto il film, c'è un finale-rivelazione da paura. Inutile dirvi che non avrei mai immaginato che potesse essere proprio quella persona, che la storia potesse dirigersi proprio in quella direzione. Ma, dopotutto, è proprio questo il bello di questo genere di film, non è vero? 

sabato 25 giugno 2016

Some words from.. #15



Rubrica che aggiornata ogni sabato, destinata a dare un po' di speranza, affetto,
gioia, dolore e compassione dove serve.


"Svegliati determinato. Vai a dormire soddisfatto."

lunedì 20 giugno 2016

On my wishlist.. #4

Buongiorno a tutti, sognatori! Come state? Finalmente, dopo giorni di pioggia e freddo, il sole sembra essere tornato a splendere (ed era pure ora!). Oggi vi presento una vecchia rubrica da rispolverare ma che ha sempre il suo fascino!

ON MY WISHLIST..


Titolo: Le sorelle
Autore: Claire Douglas
Editore: Nord

TRAMA:

Thriller psicologico osannato dalle grandi testate brittaniche che lo hanno definito l'esordio dell'anno.  Un romanzo che punta lente su Abi, una ragazza che ha lasciato ogni cosa dopo la morte di Lucy, sua sorella gemella. Trasferita in una nuova città incontra Bea che sembra la prima persona in grado di capirla davvero. Anche Bea ha un gemello e nessuno quindi, come lei, può capire cosa si può provare nel perdere una parte di te. Ma c'è qualcosa di strano. Inizia a trovare fotografie strappate e oggetti che spariscono dalla sua stanza, ed è a quel punto che inizia a temere che qualcuno abbia scoperto il suo segreto.




Titolo: La ragazza nel parco

Autore: Alafair Burke 
Editore: Edizioni Piemme

TRAMA:

Quando Olivia Randall, avvocato newyorchese, viene svegliata da una telefonata, non ha idea di chi sia la ragazzina che, dall'altro lato della cornetta, la implora di aiutarla. Ma basta un nome a farle capire. Jack Harris. Il famoso scrittore, padre della ragazzina, accusato di omicidio e ora in cella, in attesa di processo. Jack Harris è un nome che dice troppe cose a Olivia: perché Jack e Olivia hanno un passato. Un vecchio amore finito male vent'anni prima. Un amore di cui lei porta ancora dentro i segni e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come sono andate. Di fronte alla richiesta della figlia di Jack, Olivia sa che non ha altra scelta. Aiuterà Jack. A costo di lasciare che lui dia sfogo a una vendetta tenuta a bada per tutti questi anni.

Jack non ha un alibi, non ha testimoni, e non ha un motivo plausibile per essere dov'era quando qualcuno ha fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone. E ben presto Olivia sarà costretta a chiedersi se Jack sia davvero innocente, e non la stia manipolando...


Oggi vi ho presentato due thriller che mi ispirano tantissimo e che spero di poter leggere al più presto. Che ne pensate? 

venerdì 17 giugno 2016

Recensione: Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons

Buon pomeriggio a tutti, sognatori e non! Come state? Qui da me l'estate fatica ad arrivare, le giornate sono calde ma ventilate, e al mare non si può stare. Insomma, si può dire che siamo ancora in primavera! Nonostante tutto non demordiamo, arriverà! Oggi vi propongo una recensione che, come al solito, è in contrasto con quella del resto del mondo, ma dopotutto è anche per questo che mi volete bene, no?

Titolo: Il cavaliere d'inverno
Autore: Paullina Simons
Editore: BUR Rizzoli
Pagine: 697
Prezzo: €10,00

TRAMA:


Leningrado, estate 1941. Tatiana e Dasha sono sorelle e condividono tutto, perfino il letto, nella casa affollata dove abitano con i genitori. Una mattina il loro risveglio è particolarmente agitato: Dasha ha un nuovo innamorato e non vede l’ora di raccontare tutto a Tatiana. Ma un annuncio alla radio manda di colpo in pezzi la loro serenità: il generale Molotov sta comunicando che la Germania ha invaso la Russia. È la guerra. Uscita per fare scorte di cibo, Tatiana incontra Alexander, giovane ufficiale dell’Armata Rossa, e tra loro si scatena un’attrazione irresistibile. Ancora non sanno che quell’amore è proibito per entrambi e potrebbe distruggere per sempre ciò che hanno di più caro. Mentre un implacabile inverno e l’assedio nazista stringono la città in una morsa micidiale, riducendola allo stremo, la dolce Tatiana e il valoroso Alexander troveranno nel legame segreto che li unisce la forza per affrontare avversità e sacrifici. Con la speranza di un futuro migliore.


LA MIA RECENSIONE:

Il cavaliere d'inverno tratta della grande storia d'amore tra Tatiana ed Alexander, che dovrebbero non volersi, ma che non possono fare a meno l'uno dell'altra. 
Ci troviamo a Leningrado, nell'estate del 1941, con la guerra alle porte, con la distruzione nelle case. L'autrice è stata molto, molto brava a trattare quest'argomento: non ha usato la guerra come semplice contorno, ma come parte integrante dell'intera storiaSarebbe stata una grande scelta, se il romanzo non durasse all'infinito. Ci ho impiegato circa sei mesi per terminare questo libro. Non ero e non sono spaventata dalla sua mole, ma la sua pesantezza è palpabile, e non parlo di pesantezza di argomenti e basta. E' un libro estremamente ripetitivo, l'autrice ci gira e rigira la stessa storia per pagine e pagine e pagine. Nonostante ciò, la prima parte del romanzo mi è davvero piaciuta. Tatiana l'ho trovata spesso stupida e petulante, seppur tutti credano sia una ragazza forte. Capisco tutto quello che le è successo, capisco che ha sofferto tanto, ma allora perché *spoiler, per vedere basterà selezionare il testo bianco* appena lei ed Alexander si sono finalmente messi insieme ed hanno iniziato ad avere rapporti, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era a come trombarselo in tutti i luoghi e in tutti i laghi? Non sto scherzando e non sono pazza, ma questi due stanno insieme per 28 giorni e per 28 giorni l'autrice ci rifila pagine e pagine dei loro rapporti continui, ridendo del fatto che questi due lo facciano anche tre o quattro volte al giorno. Ed è così per gran parte del romanzo, dato che le ultime 300 pagine sono completamente inutili ed avrebbe potuto risparmiarle a se stessa, e soprattutto a noi. Pagine e pagine di cose dette e ridette, con nulla di reale che succede. Perché, ammettiamolo, in questo libro non succede proprio nulla. L'unica cosa a cui assistiamo sono gli avvenimenti della guerra e l'innamoramento dei due, la loro lontananza e il sesso.

IL MIO VOTO:

mercoledì 15 giugno 2016

June TBR

Buonasera a tutti, miei cari sognatori! Come state? Finalmente sono un po' libera e posso leggere e aggiornarvi. Ho aspettato questi momenti con ansia.. e sono arrivati! Oggi vi propongo la mia TBR pile, ovvero la mia To Be Read Pile. Insomma, tutti i libri che dovrei leggere nel mese di giugno, o che perlomeno spero di riuscire a leggere. Se mi seguite da un po' sapete che ho serie difficoltà a rispettare la parola data quando si tratta di libri, e che proprio non riesco a rispettare le infinite liste che faccio. Potrei comunque provare a scendere a compromessi con me stessa, e a comprarmi un libro ogni qual volta riesco a rispettarne una.. ma il mio portafogli inizierebbe sicuramente a piangere. Detto questo, bando alle ciance! Ecco la mia TBR per il mese di giugno.




IO PRIMA DI TE

Il primo libro nella mia TBR di giugno è uno dei libri più discussi dell’anno e, dato che l'ho già terminato, so anche dirvi il motivo, ma preferisco parlarvene nella recensione che pubblicherò a breve. Il film con protagonisti Sam Claflin ed Emilia Clark è già in tutte le sale cinematografiche, ma prima di guardare la trasposizione preferisco sempre leggere il libro, quando è possibile. 














ANIME LEGATE


Richelle Mead devo ammettere che fa quasi sempre parte delle mie TBR estive. L’anno scorso, a giugno, ho letto il secondo ed il terzo libro della serie, e spero quest’anno di poterla terminare. Ho letto qualche mese fa il quarto, che mi è piaciuto ma che ho trovato estremamente ripetitivo in molti punti. Spero quindi che il quinto possa essere decisamente più accattivante!













SOMEONE LIKE YOU

Non ho mai letto nulla della Dessen, eppure moltissime persone che seguo hanno adorato i suoi libri, per cui, perché non darle una possibilità? Devo anche ammettere che per scegliere il libro che avrei letto ho semplicemente sorteggiato un titolo, e ne è venuto fuori anche uno estivo!







E adesso, dato che Blogger fa i capricci e non mi permette di andare avanti con la mia TBR, lo prenderò come un segno divino che mi impone di volar basso anche questo mese, perché tanto molto probabilmente non seguirò neanche un libro di questi tre già segnati. Tentar non nuoce però, giusto?

lunedì 13 giugno 2016

Gotham Season1 Chit Chat

Cari sognatori, oggi proprio non avevo voglia di parlarvi di libri. Nonostante giugno sia iniziato bene e sia un mese abbastanza proficuo per quanto riguarda la lettura, almeno finora, si sta dimostrando un buon mese anche per quanto riguarda le serie tv. 
La mia ossessione del momento, come potrete ben immaginare, è proprio Gotham. Non sono una grande amante di Batman, o meglio, ne ho semplicemente sentito parlare, e non mi sono mai preoccupata troppo di recuperare film e fumetti. So che è la città natale di Batman, ma almeno finora, quest'ultimo manca, in quanto la serie è ambientata negli anni precedenti alla sua nascita. 
Questa serie è strepitosa: ogni episodio ha qualcosa di nuovo da raccontare, e non si smette mai di guardare le puntate con trasporto. La prima stagione non ha un cattivo fisso come invece hanno scelto di fare per la seconda. Mi spiego meglio: nel mio gergo, il cattivo fisso è quel cattivo onnipresente per tutta la stagione, come il branco di Alpha per la 3A di Teen Wolf oppure Regina per la prima stagione di Once Upon A Time.
 Inizialmente Gotham mi ha ricordato Criminal Minds, o How To Get Away With Murder, insomma, ciò che deve succedere si svolge nell'arco di una puntata. Quello che succede però, di solito, con questa tipologia di intrattenimento è che il tutto non risulta pienamente sviluppato. Le menti che hanno ideato Gotham sono menti geniali, sprecate se limitate a quei 40 minuti. Proprio per questo sto apprezzando moltissimo la seconda stagione, che invece è molto più ampia e che da molto più spazio in questo modo alla psicologia dei personaggi, alle loro intenzioni e al loro carattere. Parlando di personaggi, inutile dirvi che il mio preferito è Jerome, ossia un Joker giovanissimo. Dovendone scegliere un altro, sceglierei sicuramente Nygma, che si sta rivelando un personaggio complesso e ricco di sfaccettature interessanti. 
Anche il protagonista, Jim, è un uomo estremamente interessante, anche se è il classico eroe delle serie tv: sempre pronto a sacrificarsi, che mette il lavoro davanti a tutto, disposto a ricorrere anche all'illegalità per fare la cosa giusta. Insomma, nonostante l'attore sia fenomenale e il personaggio abbastanza ricco, è il classico eroe che dimostra di essere eroe non perché fa la scelta più facile ma perché sceglie la strada migliore per il mondo seppur sia la più difficile per se stesso
Impossibile non nominarvi un altro dei miei beniamini: Pinguino. Quest'uomo, ragazzi miei, è un fottutissimo genio. Davvero, non so come, ma lui riesce sempre a distinguersi dagli altri e a fare la cosa migliore per se stesso (seppur sia qualcosa di incredibilmente illegale e cattivo). Facendovi la lista dei miei personaggi preferiti, mi rendo conto che sono tutti dei cattivi, in qualche modo, e la cosa mi preoccupa, ma per fortuna il mio ultimo preferito, fa parte dei buoni, nonostante abbia i suoi bei difetti.. di chi potrei parlare se non di Harvey Bullock?

lunedì 30 maggio 2016

Recensione: La signora della mezzanotte di Cassandra Clare

Buon pomeriggio a tutti, miei carissimi lettori! Come state? Lo so, sono pessima e vi abbandono sempre, e vi prometto sempre di tornare anche se già so che probabilmente non ci riuscirò. In verità è che quest'anno gli impegni non sono mancati, mentre invece la voglia di leggere sì, per cui ho letto poco e niente. Ma, udite udite, sento di poter tornare la vecchia me e di tornare a scrivervi regolarmente, almeno un paio di volte a settimana. Oggi vi propongo una recensione meh, di un libro dal quale mi aspettavo molto ma da cui ho avuto ben poco. Nonostante tutto, però, zia Cassie resta sempre zia Cassie!

Titolo: Signora della mezzanotte 
Autrice: Cassandra Clare 
Editore: Mondadori
Prezzo: €19,00
Pagine: 668

TRAMA:

Los Angeles 2012. Sono passati cinque anni da quando Emma Carstairs ha perso i genitori, barbaramente assassinati. Dopo il sangue e la violenza a cui ha assistito da bambina, la ragazza ha dedicato la sua vita alla lotta contro i demoni ed è diventata la Shadowhunter più talentuosa della sua generazione. Non ha però mai smesso di cercare coloro che hanno distrutto la sua famiglia e, quando si rende conto che l'unico modo per arrivare ai colpevoli è quello di allearsi con le fate, da anni in lotta con gli Shadowhunters, non si tira indietro. È una partita molto pericolosa, ma Emma, insieme a Julian, suo migliore amico e parabatai, ha tutte le intenzioni di giocarla fino in fondo. Non solo la ragazza potrebbe finalmente vendicarsi, ma per Julian si apre la possibilità di riabbracciare il fratello Mark, che anni prima era stato costretto a unirsi al Popolo Fatato. Inizia così una corsa contro il tempo, un'indagine ricca di colpi di scena, dove i bluff e i doppi giochi non mancano e i sentimenti più profondi sono messi a dura prova. Compreso quello che lega Emma e Julian, forse di natura diversa rispetto a quel legame puro, unico e indissolubile che dovrebbe unire due parabatai.


RECENSIONE:
So che tutto il mondo ha già letto questo libro, ma la recensione potrebbe essere caratterizzata da spoiler

Cassandra Clare è una delle mie scrittrici preferite: descrittiva, ingegnosa, interessante. Eppure con questo libro c'è qualcosa che non va. Ho provato a farmelo piacere in tutti i modi, ho provato a tralasciare la mole del libro dicendomi "Hey! E' pur sempre zia Cassie!", ho provato a farmi piacere Emma come avevo già fatto con Tessa, sperando di riuscire a comprendere il suo personaggio in quasi 700 pagine. Inutile dire che non la capivo prima e che continuo a non capirla adesso, che mi sembra un personaggio messo lì tanto per, solo per riprendere la Clary di TMI. 
Per non parlare della relazione tra Kieran e Mark, usata semplicemente per aggiungere un tocco d'omosessualità alla storia. Non sono omofoba, alcuni dei miei amici più cari sono omosessuali, ho amato la relazione tra Magnus e Alec, e questa mi è sembrata semplicemente una sua brutta copia. Così come il legame proibito tra Emma e Julian. Non vi ricorda per caso il fatto che neanche Clary e Jace potevano stare insieme nei primi libri? Okay che vuole scrivere un libro doloroso, ma ricadere sempre nella stessa trama vista e rivista.. L'amico traditore, la tutor che nasconde le cose, l'amore proibito, l'amore ritrovato, la famiglia. Sempre le stesse cose, scritte nello stesso modo. 
Questo libro non mi ha presa. Per niente. Sono riuscita a leggerlo più velocemente solo quando sono entrata nel vivo della storia, che è dopo circa 450 pagine dall'inizio del libro, e anche la fine è stata un decrescendo, almeno per quanto mi riguarda. Le 3 stelline sono date semplicemente per lo stile di scrittura che è comunque meraviglioso, perché anche il mistero attorno al quale gira la storia mi è sembrato abbastanza debole fin dall'inizio. Okay, forse non avevo capito precisamente chi ci fosse dietro a quelle morti, ma sapevo fosse qualcuno di vicino ai Blackthorn, sapevo che c'entrasse con i genitori di Emma, e sapevo che il finale sarebbe stato estremamente aperto. Nonostante tutti gli elementi positivi che comunque ci sono, se potessi avere tra le mani il secondo libro, probabilmente non mi ci tufferei come ho fatto con quelli della serie di TMI o di TID. 
Ci hai provato Cassie, ma non mi hai convinta. 
Ps. So che prima o poi scriverai un libro su Kit, o che comunque lo inserirai tra i main characters, e sappi che potrei portare avanti la lettura solo ed esclusivamente per lui. Ah, e forse per Mark, che è sempre più meraviglioso.

IL MIO VOTO:

giovedì 3 marzo 2016

Segnalazione: Beethoven's Silence - Io sono Irina e sono Elise

Buon pomeriggio a tutti, miei carissimi lettori! Come state? Oggi carrellata di post per me, che sto cercando di organizzare tutto al meglio mentre aspetto che i biscotti siano pronti ad essere infornati (avete presente quella noiosissima ora da aspettare dopo aver preparato la pasta frolla? Esattamente). Riesco finalmente a prendermi una pausa dallo studio, che si sta portando via ogni pezzetto della mia energia. Oggi una segnalazione che mi sta particolarmente a cuore: un libro segnato dalla musica. 

Titolo: Beethoven's Silence: Io sono Irina e sono Elise
Autore: Sonia Paolini
Editore: Lettere Animate Editore
Pagine: 362
Prezzo: €1,99 (ebook)


TRAMA:

Due colleghi psicologi e amici di lunga data ideano un progetto che vede protagonisti due loro pazienti, diversi in tutto ma uniti dalla profonda sofferenza che li ha segnati e inaspettatamente dalla musica classica. Il desiderio della giovane Irina, martire di violenze e abusi, di vivere l’esistenza di una comune adolescente si fonderà con la speranza di Philippe di superare il rimorso di aver permesso che la moglie e il figlio, vittime della sua effimera esistenza, morissero. Faranno da cornice ai loro desideri e speranze l’energia della dottoressa Jean La Mot, che considera il suo operato una missione, la determinazione e il coraggio di Etienne, deciso a percorrere la lunga strada che dista dal proprio cuore a quello della ragazza che ama e l’ossessione di Pierre Danton, un efferato criminale, di riavere accanto a sé la sua donna. Ogni parte del progetto è studiata nei minimi dettagli, niente andrà storto o forse niente andrà per il verso giusto…


BIOGRAFIA AUTORE:

Sonia Paolini è nata e vive in provincia di Roma insieme ai tre figli e al marito. Lavora in un’azienda di Roma e nel tempo libero si diletta nella scrittura. A dicembre 2012 ha pubblicato un romanzo in versione e-book (Sinnerman, casa editrice Drops Edizioni), nel 2013 ha pubblicato due racconti in versione cartacea (Nothing Else Matters, casa editrice Montegrappa, raccolta Mon Amour!, Sanctae Foedus Amicitiae, casa editrice Montegrappa, raccolta Mes Amis!) arrivati finalisti a due concorsi letterari indetti dalla casa editrice. Beethoven’s Silence ‘… io sono Irina e sono Elise…’, è il suo nuovo romanzo pubblicato a gennaio 2016 dalla casa editrice Lettere Animate.



Già curiosi, eh? Come potete ben immaginare, ho continuato a mettere in croce la nostra Sonia, ottenendo un piccolo estratto per voi, e qualche risposta per me. Dopo aver letto la trama ed essere rimasta colpita dall'amore per la musica classica provata dai personaggi del romanzo, non potevo non fare due domandine all'autrice.

Leggendo la trama del tuo libro, ho scoperto che i due pazienti sono accomunati dalla passione per la musica classica. E' anche una tua passione?
Si prospetta una storia ricca di tensione e molto carica di emozioni: quanto di te c'è in questo libro? Ci sono dei punti in cui la linea della finzione si intreccia a quella della realtà?


La musica, specialmente quella classica, ha costantemente accompagnato le mie creazioni. Riesce a suscitare emozioni intense e profonde. Mi permette di entrare a contatto con i miei mondi immaginari e di descriverli. Per Beethoven’s Silence la musica classica non è stata solo uno strumento personale per favorire la scrittura, ma è divenuta parte integrante dell’opera stessa. Nelle storie che scrivo mi piace mettere a confronto realtà diverse, opposte,  al fine di indurre il lettore ad accorgersi di quanto invece siano simili. Il criminale e il samaritano, la prostituta e la suora. Sono tutti persone, tutti esseri umani, quindi  imperfetti, quindi capaci di amare e odiare, di essere buoni e cattivi. In Beethoven’s Silence il confronto avviene tra una giovane ragazza, immigrata e orfana, un’emarginata della società, e un direttore d’orchestra, un uomo colto e benestante. I loro mondi sembrano diversi, inavvicinabili, eppure le loro storie, le loro sofferenze li rendono simili. Di me in questo libro non c’è quasi nulla, c’è solo questa mia convinzione che vorrei fosse la consapevolezza di tutti. Non bisogna sempre condannare il colpevole e assolvere la vittima, in fondo la vittima non è meno colpevole e il colpevole non è meno vittima. Di reale nel romanzo c’è un tema purtroppo molto attuale, la violenza perpetrata ai danni delle donne. È lo spunto della vicenda, sebbene ci siano anche altre tristi verità, come l’egoismo e la sete di successo che inducono le persone a commettere terribili errori, e, come spesso accade, si accorgono dei propri sbagli quando è oramai troppo tardi.


ESTRATTO:

“Cosa dovrei dirle secondo lei? Dovrei dirle di voltare pagina, di ricominciare, lasciandosi tutto alle spalle, di fare finta di non essere stata violentata a soli nove anni da tre depravati, di non aver perso entrambi i genitori, di non essere stata nuovamente violentata poco tempo fa, di non aver subito abusi per quasi due anni da un uomo adulto, oltretutto un criminale, dovrei dirle di dimenticare che la persona che amava è morta, di non pensare che a breve avrà un figlio, ma senza un compagno che le stia vicino e a solo poco più di diciassette anni? Quelli di Irina non sono avvenimenti che si può consigliare di dimenticare. Non so cosa fare, osservo la sua tristezza e non faccio che comprenderla, non faccio che capire il suo odio, non faccio che riconoscere il rifiuto di vivere come unica conseguenza.”


Miei carissimi lettori, vi lascio con questa chicca italianissima e recentissima. Fatemi sapere cosa ne pensate! 
Visualizzazione di copertina.jpg
Visualizzazione di copertina.jpg

lunedì 29 febbraio 2016

Aggiornamenti casuali #1


Buonasera, miei carissimi lettori! Come state? Dato che a quanto pare, negli ultimi tempi sono pessima nella programmazione dei post, e dato che le mie letture nella prima parte dell'anno sono state quanto mai scarse, ho deciso di inaugurare questa nuova rubrica, che mi servirà a parlare a vanvera più del solito. Insomma, dato che di solito non parlo mai abbastanza.. Oltre che a darvi un po' di spiegazioni sulla mia recente assenza, cercando di essere il più breve possibile (devo anche scappare via) volevo illuminarvi sulle mie ultime scoperte in ambito letterario e cinematografico (non ho un nome migliore per le serie tv). 
Come avrete sicuramente notato, sono stata poco presente negli ultimi mesi qui sul blog. Non per mancanza di voglia, anzi, più e più volte ho cercato di scrivere qualcosa, ma ogni volta che mi mettevo davanti alla pagina bianca mi si bloccavano improvvisamente le mani. Proprio non ci riuscivo a buttar giù due righe, o a scrivere mezza recensione. Ogni volta che ci provavo, non mi usciva nulla. Non riuscivo a scrivere nulla, non riuscivo a dire nulla sui libri che avevo letto. Oltre alla mancanza di parole (cosa per me molto, molto grave!) effettivamente mancavano anche le letture, per cui restare qui o scrivere qualcosa di assurdo non avrebbe avuto senso. 
Immagine di black and pianoSono stati mesi difficili, mesi di ricerca e di conflitto. Compirò diciotto anni tra un mese, lo so che è normale avere questo genere di problemi alla mia età, ma caspita se è stata dura! Ho avuto mille interrogativi e ho trovato mille risposte completamente nuove che non credevo di avere dentro di me. Ho dovuto scavare all'interno delle mie passioni, dei miei interessi, delle mie amicizie e di me stessa. E' stata dura, ma sono abbastanza contenta del risultato, e quell'"abbastanza" presuppone semplicemente il fatto che, da grande perfezionista quale sono, continuerò a ricercare la mia perfezione, pur essendo consapevole che, infondo, se mi sentissi davvero perfetta non sarei in pace con me stessa, dopotutto. 
Sono stati mesi dedicati alla musica, mesi in cui mi sono sentita più che mai vicina a quello che oggi a distanza di qualche mese, pur non padroneggiandolo sento essere il mio strumento. Sono stati mesi dedicati all'ascolto della mia voce, dei miei pensieri, delle mie idee e delle melodie che il cuore mi suggeriva. Sono stati mesi difficili, sì, ma come vedete sono qui, pronta a riprendere in mano il blog e a cercare di gestirlo al meglio possibile. 
Credo di non ricordare come si scrive una recensione, lo ammetto. Ne è passato di tempo da quando ne ho scritta una in modo decente! Per cui, mi impegnerò al massimo, ve lo giuro.
Mi siete mancati tantissimo, e spero, nel mio piccolo, che anche voi abbiate sentito la mia mancanza.
Sempre vostra, 
Chiara

venerdì 19 febbraio 2016

Recensione: I pedoni danzanti di Katherine Jane Boodman

Ciao a tutti, lettori! Come state? E' notte nel momento in cui vi scrivo, ma dato che non so quando pubblicherò questo post, ho preferito evitare di iniziare con i soliti "buongiorno" e "buonasera". Oggi vi presento una chicca tutta italiana, I pedoni danzanti di Katherine Jena Boodman!

Titolo: I pedoni danzanti, le avventure nel regno di Maricon
Autore: Katherine Jane Boodman
Pagine: 143
Prezzo: €2,99

TRAMA:

Isabella è una bambina di otto e tre mesi (guai a non essere precisi!). Vive con i suoi due genitori ed ogni giorno, dopo scuola, va dalla nonna in attesa che i suoi genitori finiscano di lavorare. 
Andare dalla nonna significa mangiare un sacco di dolci ma anche cacciarsi nei guai. 
Nella soffitta buia, tra polvere e termiti, su di una parete ammuffita, c’è un quadro raffigurante una strana scacchiera, un bosco tenebroso, una torre bislunga e un castello alle pendici di una montagna. 
Qual è stato l’errore di Isabella? Quello di toccare il quadro. 
In un venerdì apparentemente normale, Isabella si ritrovata in un posto alquanto strano, dove il sole e la luna si alternano a loro piacimento, dove esistono valli senza suoni, dove le foto di bambini orfani parlano e si muovono, dove le belle fanciulle vengono chiuse in gabbie d’oro, dove i boschi sono seminati da teschi, bestie assetate di sangue e morte. 
Un posto che si chiama Maricon e che da cinquant’anni non vede che orrori e sofferenze. 
Una storia oltre l’incredibile, che dimostra quanto una semplice bambina sia in grado di fare la differenza. 
Un libro pieno di stranezze e di avventura, un posto dove chi si perde non sempre riesce a trovare la via di casa. 


LA MIA RECENSIONE:

Parto col dire che questo libro non si legge, si divora. La prosa dell'autrice è sicuramente precoce: poco introspettiva e a tratti molto ripetitiva. Credo però che questo suo scritto sia indirizzato ad una fascia d'età leggermente diversa dalla mia, tanto che l'ho fatto leggere anche alla mia sorellina che l'ha adorato.
Se la trama e lo stile non sono decisamente adatti a me, la semplicità di questo libro è sconvolgente. Isabella è una bambina "limpida", trasparente, pura, all'albo dei suoi otto anni e tre mesi, eppure sembra già così forte e risoluta. Ho adorato nonna Dorotea, per il semplice fatto che mi ha ricordato la mia, di nonna: fin quando avrà vita, sarà sempre pronta a cucinare pranzi e cene da re per noi nipoti, e non sarà contenta fin quando il piatto non sarà vuoto. 
Questo libro è pieno di immagini: durante la lettura le vedevo scorrere limpidamente davanti ai miei occhi, quasi come fossero spezzoni di film. Le descrizioni, seppur semplici, riescono a centrare l'obiettivo, a creare immagini vivide e sempre meravigliose. Insomma, questa recensione ve la scrive una me bambina, una me che è tornata ai tempi di Alice nel paese delle meraviglie e delle cronache di Narnia. 
Dopo aver letto molti libri, quello che mi sento di consigliare a quest'autrice è di continuare a lavorare sodo e di continuare ad inseguire il suo sogno, perché non ha prezzo inseguirne uno!

IL MIO VOTO:


Visualizzazione di 12345669_10201463854035310_2696217470157283005_n.jpg
Visualizzazione di 12345669_10201463854035310_2696217470157283005_n.jpg
Visualizzazione di 12345669_10201463854035310_2696217470157283005_n.jpg

lunedì 8 febbraio 2016

Recensione: Ho lasciato entrare la tempesta di Hannah Kent

Buongiorno a tutti, ragazzi! Come state? So che sembra assurdo il fatto che io sia qui, dopo mesi, e sembra ancora più assurdo il fatto che il mio blog sia pieno di buchi. Eh sì, perché mi assento troppo spesso e per troppo tempo! Ma quando lo faccio è perché anche la mia voglia di leggere si addormenta, e pur di non farla inasprire la lascio dormire. Scherzi a parte, questi per me sono stati mesi molto duri, di introspezione e riflessione che mi hanno cambiata e mi hanno resa una persona leggermente diversa da quella che vi scriveva solo due mesi fa. Inutile dilungarmi troppo su quest'argomento, dato che credo dedicherò un post intero di scuse e spiegazioni che sono sicura di dovervi. Dopo questa premessa, oggi vi parlo di un libro terminato qualche giorno fa, Ho lasciato entrare la tempesta di Hannah Kent!

Titolo: Ho lasciato entrare la tempesta
Autore: Hannah Kent
Editore: Piemme
Pagine: 350
Prezzo: €16,50

TRAMA:

Strega, seduttrice, colpevole, assassina: Agnes Magnúsdóttir è accusata di molte cose. Perché nell’Islanda dell’Ottocento – immersa nella nebbia come in mille superstizioni – lei, con la sua bellezza, il suo animo ribelle, la sua intelligenza troppo vivace, è diversa da tutte. Diversa anche per l’uomo che si è scelta: Natan Ketilsson, un uomo più vicino ai diavoli dell’inferno che agli angeli del paradiso, come mormorano nel villaggio, capace di risuscitare i morti con pozioni a base di erbe conosciute solo da lui. E ora che Natan è morto, ucciso da diciotto coltellate, il villaggio decide che la colpevole dell’efferato omicidio non può che essere lei, Agnes. La donna che lo amava. E mentre, ormai condannata, attende la morte per decapitazione, Agnes racconta la sua versione della storia alle uniche persone amiche che il destino le concede nei suoi ultimi giorni: la moglie del suo carceriere e un giovane e inesperto confessore. E anche se la morte sarà la fine inevitabile, per Agnes la vita continua altrove: nei pensieri, nei sogni, nelle storie che ha letto, e nell’amore per Natan. Le cose che appartengono soltanto a lei, e che nessuno potrà toglierle.

LA MIA RECENSIONE:

Quando ridendo vi dico di essere una blogger pessima, è perché lo sono davvero. Questo libro è uscito a novembre del 2014, e mi era stato inviato gentilmente dalla casa editrice per recensirlo. Eppure, proprio non ci ero riuscita a leggerlo. L'avevo iniziato la sera stessa, tanto ero curiosa di sapere la storia. Ovunque i pareri su questo libro erano ultra positivi, eppure le mie aspettative mentre lo leggevo calavano a dismisura. 
tomba di Agnes Magnúsdóttir
E non so dirvi come mai dopo così tanto tempo abbia scelto di riprenderlo in mano, in un periodo in cui tutto avrei voluto leggere, tranne un romanzo così serio e introspettivo. La storia narrata dalla Kent non ha né capo né coda. E' questo che pensavo durante la lettura. Non riuscivo a dare una trama, ma solo a comprendere quale fosse la situazione psicologica dei personaggi, dei quali non riuscivo ad immaginare cosa avrebbero fatto o detto o anche solo pensato. Questa è una storia di tormento, di crescita, di paura, e continuo a pensare che non abbia trama, ma che serva a tutti leggere qualcosa del genere, per immedesimarsi in qualcuno, per crescere ed imparare dai suoi sbagli. Per questo non voglio raccontarvi proprio nulla di Agnes Magnusdottir, la nostra protagonista, né degli altri personaggi, che sono tutti da scoprire.
Non è sicuramente il mio genere prediletto, non è qualcosa che bramo quando vado in libreria, ma questo libro mi ha colpita e Agnes si è scavata un posticino nel mio cuore. 

IL MIO VOTO: