lunedì 29 febbraio 2016

Aggiornamenti casuali #1


Buonasera, miei carissimi lettori! Come state? Dato che a quanto pare, negli ultimi tempi sono pessima nella programmazione dei post, e dato che le mie letture nella prima parte dell'anno sono state quanto mai scarse, ho deciso di inaugurare questa nuova rubrica, che mi servirà a parlare a vanvera più del solito. Insomma, dato che di solito non parlo mai abbastanza.. Oltre che a darvi un po' di spiegazioni sulla mia recente assenza, cercando di essere il più breve possibile (devo anche scappare via) volevo illuminarvi sulle mie ultime scoperte in ambito letterario e cinematografico (non ho un nome migliore per le serie tv). 
Come avrete sicuramente notato, sono stata poco presente negli ultimi mesi qui sul blog. Non per mancanza di voglia, anzi, più e più volte ho cercato di scrivere qualcosa, ma ogni volta che mi mettevo davanti alla pagina bianca mi si bloccavano improvvisamente le mani. Proprio non ci riuscivo a buttar giù due righe, o a scrivere mezza recensione. Ogni volta che ci provavo, non mi usciva nulla. Non riuscivo a scrivere nulla, non riuscivo a dire nulla sui libri che avevo letto. Oltre alla mancanza di parole (cosa per me molto, molto grave!) effettivamente mancavano anche le letture, per cui restare qui o scrivere qualcosa di assurdo non avrebbe avuto senso. 
Immagine di black and pianoSono stati mesi difficili, mesi di ricerca e di conflitto. Compirò diciotto anni tra un mese, lo so che è normale avere questo genere di problemi alla mia età, ma caspita se è stata dura! Ho avuto mille interrogativi e ho trovato mille risposte completamente nuove che non credevo di avere dentro di me. Ho dovuto scavare all'interno delle mie passioni, dei miei interessi, delle mie amicizie e di me stessa. E' stata dura, ma sono abbastanza contenta del risultato, e quell'"abbastanza" presuppone semplicemente il fatto che, da grande perfezionista quale sono, continuerò a ricercare la mia perfezione, pur essendo consapevole che, infondo, se mi sentissi davvero perfetta non sarei in pace con me stessa, dopotutto. 
Sono stati mesi dedicati alla musica, mesi in cui mi sono sentita più che mai vicina a quello che oggi a distanza di qualche mese, pur non padroneggiandolo sento essere il mio strumento. Sono stati mesi dedicati all'ascolto della mia voce, dei miei pensieri, delle mie idee e delle melodie che il cuore mi suggeriva. Sono stati mesi difficili, sì, ma come vedete sono qui, pronta a riprendere in mano il blog e a cercare di gestirlo al meglio possibile. 
Credo di non ricordare come si scrive una recensione, lo ammetto. Ne è passato di tempo da quando ne ho scritta una in modo decente! Per cui, mi impegnerò al massimo, ve lo giuro.
Mi siete mancati tantissimo, e spero, nel mio piccolo, che anche voi abbiate sentito la mia mancanza.
Sempre vostra, 
Chiara

venerdì 19 febbraio 2016

Recensione: I pedoni danzanti di Katherine Jane Boodman

Ciao a tutti, lettori! Come state? E' notte nel momento in cui vi scrivo, ma dato che non so quando pubblicherò questo post, ho preferito evitare di iniziare con i soliti "buongiorno" e "buonasera". Oggi vi presento una chicca tutta italiana, I pedoni danzanti di Katherine Jena Boodman!

Titolo: I pedoni danzanti, le avventure nel regno di Maricon
Autore: Katherine Jane Boodman
Pagine: 143
Prezzo: €2,99

TRAMA:

Isabella è una bambina di otto e tre mesi (guai a non essere precisi!). Vive con i suoi due genitori ed ogni giorno, dopo scuola, va dalla nonna in attesa che i suoi genitori finiscano di lavorare. 
Andare dalla nonna significa mangiare un sacco di dolci ma anche cacciarsi nei guai. 
Nella soffitta buia, tra polvere e termiti, su di una parete ammuffita, c’è un quadro raffigurante una strana scacchiera, un bosco tenebroso, una torre bislunga e un castello alle pendici di una montagna. 
Qual è stato l’errore di Isabella? Quello di toccare il quadro. 
In un venerdì apparentemente normale, Isabella si ritrovata in un posto alquanto strano, dove il sole e la luna si alternano a loro piacimento, dove esistono valli senza suoni, dove le foto di bambini orfani parlano e si muovono, dove le belle fanciulle vengono chiuse in gabbie d’oro, dove i boschi sono seminati da teschi, bestie assetate di sangue e morte. 
Un posto che si chiama Maricon e che da cinquant’anni non vede che orrori e sofferenze. 
Una storia oltre l’incredibile, che dimostra quanto una semplice bambina sia in grado di fare la differenza. 
Un libro pieno di stranezze e di avventura, un posto dove chi si perde non sempre riesce a trovare la via di casa. 


LA MIA RECENSIONE:

Parto col dire che questo libro non si legge, si divora. La prosa dell'autrice è sicuramente precoce: poco introspettiva e a tratti molto ripetitiva. Credo però che questo suo scritto sia indirizzato ad una fascia d'età leggermente diversa dalla mia, tanto che l'ho fatto leggere anche alla mia sorellina che l'ha adorato.
Se la trama e lo stile non sono decisamente adatti a me, la semplicità di questo libro è sconvolgente. Isabella è una bambina "limpida", trasparente, pura, all'albo dei suoi otto anni e tre mesi, eppure sembra già così forte e risoluta. Ho adorato nonna Dorotea, per il semplice fatto che mi ha ricordato la mia, di nonna: fin quando avrà vita, sarà sempre pronta a cucinare pranzi e cene da re per noi nipoti, e non sarà contenta fin quando il piatto non sarà vuoto. 
Questo libro è pieno di immagini: durante la lettura le vedevo scorrere limpidamente davanti ai miei occhi, quasi come fossero spezzoni di film. Le descrizioni, seppur semplici, riescono a centrare l'obiettivo, a creare immagini vivide e sempre meravigliose. Insomma, questa recensione ve la scrive una me bambina, una me che è tornata ai tempi di Alice nel paese delle meraviglie e delle cronache di Narnia. 
Dopo aver letto molti libri, quello che mi sento di consigliare a quest'autrice è di continuare a lavorare sodo e di continuare ad inseguire il suo sogno, perché non ha prezzo inseguirne uno!

IL MIO VOTO:


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lunedì 8 febbraio 2016

Recensione: Ho lasciato entrare la tempesta di Hannah Kent

Buongiorno a tutti, ragazzi! Come state? So che sembra assurdo il fatto che io sia qui, dopo mesi, e sembra ancora più assurdo il fatto che il mio blog sia pieno di buchi. Eh sì, perché mi assento troppo spesso e per troppo tempo! Ma quando lo faccio è perché anche la mia voglia di leggere si addormenta, e pur di non farla inasprire la lascio dormire. Scherzi a parte, questi per me sono stati mesi molto duri, di introspezione e riflessione che mi hanno cambiata e mi hanno resa una persona leggermente diversa da quella che vi scriveva solo due mesi fa. Inutile dilungarmi troppo su quest'argomento, dato che credo dedicherò un post intero di scuse e spiegazioni che sono sicura di dovervi. Dopo questa premessa, oggi vi parlo di un libro terminato qualche giorno fa, Ho lasciato entrare la tempesta di Hannah Kent!

Titolo: Ho lasciato entrare la tempesta
Autore: Hannah Kent
Editore: Piemme
Pagine: 350
Prezzo: €16,50

TRAMA:

Strega, seduttrice, colpevole, assassina: Agnes Magnúsdóttir è accusata di molte cose. Perché nell’Islanda dell’Ottocento – immersa nella nebbia come in mille superstizioni – lei, con la sua bellezza, il suo animo ribelle, la sua intelligenza troppo vivace, è diversa da tutte. Diversa anche per l’uomo che si è scelta: Natan Ketilsson, un uomo più vicino ai diavoli dell’inferno che agli angeli del paradiso, come mormorano nel villaggio, capace di risuscitare i morti con pozioni a base di erbe conosciute solo da lui. E ora che Natan è morto, ucciso da diciotto coltellate, il villaggio decide che la colpevole dell’efferato omicidio non può che essere lei, Agnes. La donna che lo amava. E mentre, ormai condannata, attende la morte per decapitazione, Agnes racconta la sua versione della storia alle uniche persone amiche che il destino le concede nei suoi ultimi giorni: la moglie del suo carceriere e un giovane e inesperto confessore. E anche se la morte sarà la fine inevitabile, per Agnes la vita continua altrove: nei pensieri, nei sogni, nelle storie che ha letto, e nell’amore per Natan. Le cose che appartengono soltanto a lei, e che nessuno potrà toglierle.

LA MIA RECENSIONE:

Quando ridendo vi dico di essere una blogger pessima, è perché lo sono davvero. Questo libro è uscito a novembre del 2014, e mi era stato inviato gentilmente dalla casa editrice per recensirlo. Eppure, proprio non ci ero riuscita a leggerlo. L'avevo iniziato la sera stessa, tanto ero curiosa di sapere la storia. Ovunque i pareri su questo libro erano ultra positivi, eppure le mie aspettative mentre lo leggevo calavano a dismisura. 
tomba di Agnes Magnúsdóttir
E non so dirvi come mai dopo così tanto tempo abbia scelto di riprenderlo in mano, in un periodo in cui tutto avrei voluto leggere, tranne un romanzo così serio e introspettivo. La storia narrata dalla Kent non ha né capo né coda. E' questo che pensavo durante la lettura. Non riuscivo a dare una trama, ma solo a comprendere quale fosse la situazione psicologica dei personaggi, dei quali non riuscivo ad immaginare cosa avrebbero fatto o detto o anche solo pensato. Questa è una storia di tormento, di crescita, di paura, e continuo a pensare che non abbia trama, ma che serva a tutti leggere qualcosa del genere, per immedesimarsi in qualcuno, per crescere ed imparare dai suoi sbagli. Per questo non voglio raccontarvi proprio nulla di Agnes Magnusdottir, la nostra protagonista, né degli altri personaggi, che sono tutti da scoprire.
Non è sicuramente il mio genere prediletto, non è qualcosa che bramo quando vado in libreria, ma questo libro mi ha colpita e Agnes si è scavata un posticino nel mio cuore. 

IL MIO VOTO: